Un uomo semplice e di grande spessore, coraggioso e tenace sia nel fronteggiare il mare, che un territorio tormentato come la sua Pollica, nel Cilento, di cui ad un certo punto, messe da parte le reti da pesca, è diventato primo cittadino. E' Angelo Vassallo, esempio di grande senso civico e di amore per la legalità a 360 gradi che gli è costato la vita e che ora viene raccontato da Rai Fiction e Solaris Media in 'Il Sindaco Pescatore' l'8 febbraio in prima serata su Rai1.
E' Sergio Castellitto ad interpretarlo con orgoglio, come racconta oggi al termine della prima visione del film, proiettato oggi al cinema Barberini di Roma alla presenza della seconda carica dello Stato Pietro Grasso, del dg Rai Antonio Campo Dall'Orto, del direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta, della famiglia di Vassallo e di moltissimi studenti. "Tutti avremmo voluto non dover fare il film e avremmo voluto che Angelo fosse ancora lì al suo posto, ma gli artisti segnano e segnalano il percorso di vite decisive, come è quella di Angelo che è stata decisiva per la sua famiglia e per il suo paese per divenire poi un simbolo per tutti", dice Castellitto.
"Il fatto che il servizio pubblico possa dare luce a storie come quella del sindaco pescatore è parte della nostra missione fondativa", evidenzia Campo Dall'Orto. "Una figura semplice quella di Vassallo ma determinata nella sua volontà di riportare la legalità. Ecco perché è importante - sottolinea il Dg Rai - che storie come questa vengano raccontate spesso affinché ogni persona, con i propri mezzi culturali e le proprie esperienze, nel vederle possa sentire di diventare anche lei punto di riferimento per gli altri".
La storia di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore "appartiene al nostro patrimonio comune e la Rai nella sua missione di servizio pubblico, ha proprio il compito di riportare questa storia della nostra memoria ai giovani", rimarca il direttore di Rai Fiction, Tinni Andreatta, felice di "condividere con le scuole la prima visione di una storia importante come questa. Andreatta sottolinea il proprio "orgoglio nell'avere un grande interprete, attore straordinario e generoso, come Castellitto che dopo tanti anni ha deciso di tornare a lavorare con noi e che ha saputo interpretare questa storia senza retorica".
Soddisfatto del risultato finale il produttore: "Non è stato un film come gli altri - sottolinea Guglielmo Ariè, fondatore insieme ad Azzurra Ariè di Solaris Media - C''era già un rapporto personale con Dario Vassallo, il fratello di Angelo. Abbiamo vissuto in diretta quello che è successo. All'inizio, quando c'erano solo le bozze del libro di Dario - racconta - non ho avuto il coraggio di parlargli di un film, ma poi... Ecco perché è passato altro tempo. Siamo stati anche due mesi chiusi in studio con Raiz per realizzare le musiche".
Nonostante la storia di Angelo Vassallo sia finita tragicamente, il racconto televisivo è ricco di energia. E c'è una ragione: "Dall'incontro con gli amici di Angelo - spiega il regista Maurizio Zaccaro - ho capito che dovevamo riaprire la sceneggiatura. Non solo. Proprio poco prima di girare, Dario ci ha dato delle pagine in cui c'erano le parole di Angelo e toccavano temi assenti fino a quel momento nella sceneggiatura, come la sua idea di far mettere la filodiffusione nei cimiteri. Insomma a darmi la chiave di questa storia è stato lo scambio con la famiglia e con gli amici ed è la chiave della leggerezza e non della tragedia".
"Questo film servirà a raggiungere la verità". Ne è convinto il fratello di Angelo Vassallo, Dario, presente oggi durante la proiezione. "Il film finisce con nove colpi di pistola. E' possibile che nessuno abbia sentito nove colpi di pistola?", chiede. Come a dire che la visione della pellicola potrebbe attivare nuove scelte da parte di chi finora ha deciso di tacere. "La ferita - come sottolinea infatti Castellitto più volte - è ancora aperta e per questo la biografia di Angelo vassallo è diversa dalle altre che ho interpretato, come nel caso di ferrai, di Padre Pio o di Coppi. Questa è una biografia vivente".
Ma Dario Vassallo guarda oltre e tiene a rimarcare che questo film "è dedicato a tutti i sindaci perché è la storia di ogni sindaco che si impegna per tutelare la dignità dei suoi concittadini. Questa pellicola - dice con passione - serve proprio a non lasciare i sindaci da soli. E se la rai ha sposato questa idea realizzando il film significa che qualcosa può cambiare".
Già molte scuole hanno mostrato interesse chiedendo di poter condividere il film con i ragazzi. Intorno a Rimini, dove vive Zaccaro, già sono stati presi accordi in tal senso, come anticipa lo stesso regista. "Sapete - confida Castellitto - Ci sono film che sono contento di fare, altri che sono orgoglioso di fare. 'Il Sindaco Pescatore' è uno di quelli. E mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensa Angelo", sorride.