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Cristicchi difende la Pausini: ''Non cantare 'Bella ciao' non vuol dire essere di destra''

Il cantante all'Adnkronos: ''A me dettero del fascista quando feci spettacolo teatrale sulle foibe''

Cristicchi difende la Pausini: ''Non cantare 'Bella ciao' non vuol dire essere di destra''
14 settembre 2022 | 14.12
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''Posso capire la scelta della Pausini, ci sono cantanti che non vogliono dichiararsi politicamente e 'Bella ciao' è una canzone che è stata spesso demonizzata e messa al centro di numerose polemiche. Questo però non significa che la Pausini sia per forza di destra''. Così Simone Cristicchi all'Adnkronos sulle polemiche social che si sono scatenate in seguito alla scelta di Laura Pausini di non cantare 'Bella ciao' in uno show della tv spagnola ''perché è una canzone politica", ha spiegato la cantante. '''Bella ciao' è una canzone che appartiene a tutti - sottolinea - quindi non ha un colore politico. Se la gente studiasse la storia saprebbe che quella canzone rappresenta non soltanto la fazione dei partigiani di sinistra ma anche una serie di altre formazioni partigiane che non erano necessariamente di sinistra. Ma se la Pausini l'avesse cantata probabilmente si sarebbero scatenate altre polemiche, come è successo a me con 'Magazzino 18', quando fui attaccato dall'estrema sinistra perché ho raccontato i crimini commessi sul confine orientale nel dopoguerra dai partigiani di Tito - ricorda Cristicchi - A me hanno dato del fascista per anni non solo sui social ma anche nei teatri. Detto questo - prosegue - io ho cantato tante volte 'Bella ciao', il primo maggio insieme al coro dei Minatori di Santafiora e in tante altre occasioni dove si ricordava il sacrificio dei partigiani italiani nella lotta di liberazione dal nazifascismo. Io non avrei avuto problemi a cantarla'', conclude Cristicchi.

(di Alisa Toaff)

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