'Il giardino dei Finzi Contini' è il suo capolavoro assoluto. Tanto che nel 1970 Vittorio De Sica decise di portare sul grande schermo le pagine del suo romanzo. Ma Giorgio Bassani, protagonista di una delle tracce del tema della maturità 2018 è stato molto più di uno scrittore. Poeta, sceneggiatore e redattore, ricoprì anche l'incarico di vicepresidente della Rai. Nato a Bologna nel 1916 da una famiglia ebraica originaria di Ferrara, Bassani mostra da subito un grande interesse per la musica, la letteratura e il tennis. Passioni che lo accompagneranno per tutta la vita.
Nel 1939 si laurea in Lettere all'Università di Bologna, e l'anno seguente pubblica la sua prima opera 'Una città di pianura', usando lo pseudonimo di Giacomo Marchi. Insegna poi italiano e storia agli studenti ebrei espulsi dalle scuole pubbliche e nel 1943, da antifascista, viene rinchiuso per alcuni mesi nella prigione cittadina di via Piangipane. Liberato, sposa Valeria Sinigallia e lascia Ferrara, prima per Firenze e poi per Roma, dove trascorrerà il resto della vita.
Pubblica diverse poesie, collabora come redattore per svariate riviste letterarie come Botteghe Oscure, Paragone, Officina. E' l'occasione per conoscere e pubblicare diversi autori come Pier Paolo Pasolini, Dylan Thomas, René Char, Roger Caillois, Henri Michaux, Georges Bataille, Maurice Blanchot, Robert Graves, Wystan Hugh Auden, Antonin Artaud e Truman Capote. Negli anni seguenti nascono i figli Paola ed Enrico e Bassani inizia a collaborare come sceneggiatore per Soldati, Antonioni e Zampa.
Nel 1956 pubblica le 'Cinque storie ferraresi', che gli valgono il Premio Strega e due anni più tardi dà alle stampe 'Gli occhiali d'oro'. Ma il successo arriva nel 1962 con 'Il giardino dei Finzi-Contini', romanzo di formazione scritto all'Hotel Le Najadi di Santa Marinella. L'opera racconta la realtà della ricca borghesia ebraica a Ferrara durante il fascismo. Nel 1970 Vittorio De Sica ne fa un film dal quale però Bassani tiene sempre le distanze, tanto da chiedere che venga tolto il suo nome dai titoli di coda.
Nella veste di consulente e direttore editoriale della Feltrinelli, Bassani riesce a far pubblicare 'Il Gattopardo' di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Tra gli stranieri aiuta a divulgare Jorge Luis Borges, Edward Morgan Forster, Ford Madox Ford, Karen Blixen e soprattutto Boris Pasternak il cui 'Il dottor Zivago' è un'anteprima mondiale e un grande successo di vendite.
Nel 1963 lascia la Feltrinelli e l'anno seguente pubblica 'Dietro la porta'. Diventa vicepresidente della Rai, incarico che ricopre per un anno, e poi nel 1966 viene scelto come presidente della giuria della Mostra del cinema di Venezia. L'anno dopo acquista una casa al mare a Maratea dove trascorse molte estati. Molte delle sue poesie pubblicate negli anni '70 prendono spunto da Maratea e dal retroterra lucano. Nel 1947 pubblica 'Il romanzo di Ferrara' e quattro anni dopo, nel 1978, conosce l'americana Portia Prebys, con la quale convive dal 1991 al 2000, anno della sua morte. Bassani, per sua esplicita volontà testamentaria è sepolto a Ferrara, nel cimitero ebraico di via delle Vigne.