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Nespresso, un milione di persone nel primo sistema collettivo per il riciclo capsule e alluminio leggero

In collaborazione con Cial, Consorzio Nazionale degli imballaggi in alluminio e Seruso società partecipata da Silea, l’azienda pubblica che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti nell’intera provincia di Lecco ed in altri Comuni delle Province di Como e Bergamo

Fotogramma/Ipa
Fotogramma/Ipa
28 marzo 2023 | 15.33
LETTURA: 5 minuti

Oltre 280 tonnellate di alluminio recuperato in 6 anni e 1 milione di cittadini raggiunti. Si celebra oggi, 28 marzo 2023, il sesto anniversario del primo progetto di Nespresso per il recupero e il riciclo delle capsule in alluminio attraverso la raccolta differenziata multimateriale del sistema collettivo nazionale.

Il progetto di Nespresso nasce nel 2017, in collaborazione con Cial, Consorzio Nazionale degli imballaggi in alluminio e Seruso società partecipata da Silea, l’azienda pubblica che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti nell’intera provincia di Lecco ed in altri Comuni delle Province di Como e Bergamo, e si pone l’obiettivo di raccogliere e recuperare e portare a nuova vita le capsule e tutte le frazioni piccole e leggere in alluminio. Una collaborazione che si è successivamente estesa a Cem Ambiente, che gestisce i rifiuti nelle province di Monza e Brianza, Milano e Lodi, raggiungendo così oltre 150 Comuni e 1 milione di cittadini che possono conferire le proprie capsule esauste in alluminio direttamente nel sacco del multimateriale leggero per la raccolta differenziata. Questo sistema ha permesso, da marzo 2017 a dicembre 2022, di trattare e portare a nuova vita circa 7 tonnellate di capsule esauste di caffè in alluminio e di recuperare in totale oltre 280 tonnellate di alluminio dalla frazione piccola e leggera.

“Questo sistema collettivo - spiega Silvia Totaro, responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana - rappresenta per noi di Nespresso un progetto molto importante in quanto tassello fondamentale del nostro percorso per incrementare il recupero e il riutilizzo delle capsule esauste in alluminio, ma anche per sostenere e contribuire alla raccolta di tutta la frazione dell’alluminio piccolo e leggero. In Nespresso, infatti, sosteniamo un modello di economia circolare in cui i materiali siano concepiti come risorsa anche nel loro fine vita. Oggi celebriamo il sesto anno di collaborazione con Cial, Silea e Seruso, con oltre 7 tonnellate di capsule di caffè trasformante da rifiuto a risorsa grazie al riciclo dell’alluminio. Siamo convinti dell’importanza di continuare a strutturare progetti e collaborazioni per il recupero delle capsule in alluminio e della frazione piccola e leggera di questo materiale infinitamente riciclabile, e continueremo a investire in Italia per ridurre l’impatto dei nostri prodotti e trasformare i materiali che le compongono in nuove risorse”.

Il progetto permette di recuperare un materiale minuto, come le capsule del caffè appunto, ma anche tappi, blister, linguette, ecc..., che verrebbero altrimenti scartati. La collaborazione tra Nespresso, Cial, Silea, Seruso permette di sfruttare le avanzate tecnologie di riconoscimento e separazione dei rifiuti dell’impianto di Verderio (LC). Il recupero di alluminio piccolo e leggero avviene con un sistema di vagli in grado di dividere il flusso di rifiuti in tre frazioni: fine, intermedia e grossolana; inoltre la tecnologia Ecs (Eddy Current Separator), sfruttando il magnetismo, raccoglie l’alluminio piccolo e leggero separandolo dai materiali non conduttivi (vetro, pietre, plastica, carta, legno, ecc...). Una porzione di capsule in alluminio che rappresenta circa il 2,5% del materiale presente nel sottovaglio, ma anche blister, coperchi, chiusure in alluminio e materiali poliaccoppiati che, una volta separati vengono avviati al processo di riciclo. In Italia, infatti, le capsule in alluminio esauste che rimangono piene di caffè dopo l’uso non possono essere conferite nella raccolta differenziata ma costituiscono un rifiuto urbano indifferenziato. Con il progetto di Nespresso con Cial, Silea e Seruso, invece, le capsule vengono conferite nel sacco del multimateriale leggero, insieme a tutto il packaging in alluminio e, attraverso la raccolta differenziata, trasformate in nuova risorsa.

“Per parlare concretamente di economia circolare, occorrono modalità di raccolta differenziata pensate per semplificare la vita alle famiglie ed impianti tecnologicamente avanzati, concepiti per le effettive esigenze delle filiere del riciclo: il progetto per il recupero delle capsule in alluminio rappresenta in questo senso un bell’esempio di partnership tra aziende pubbliche locali, realtà industriali e consorzi nazionali del riciclo”, commenta il direttore generale di Silea, Pietro Antonio D’Alema. “La raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, in Italia, ha raggiunto in questi anni notevoli risultati, affermando il nostro Paese in una posizione di eccellenza nel panorama europeo, non soltanto per i dati di riciclo che, ad oggi, si assestano ben oltre il 70%, ma anche per la capacità di un sistema capillare che consente di valorizzare ogni tipologia di imballaggio, dal rigido al flessibile, e quindi non soltanto lattine per bevande, scatolame, bombolette spray ma anche vaschette, foglio sottile, tubetti e accessori più piccoli come tappi e chiusure”, spiega Giuseppina Carnimeo, direttore generale Consorzio Cial.

L’impegno di Nespresso nel recupero e riciclo delle capsule di caffè in alluminio insieme a Cial si distingue anche per un ulteriore sistema di riciclo dedicato e proprietario, avviato nel 2011 e oggi attivo su tutto il territorio nazionale. E' il progetto 'Da Chicco a Chicco' che consente di trasformare 'un chicco di caffè in un chicco di riso'. I clienti possono, infatti, anche riconsegnare le capsule esauste in alluminio nelle aree recycling presenti all’interno delle Boutique Nespresso o nelle isole ecologiche convenzionate distribuite sul territorio nazionale, per un totale di oltre 150 punti di raccolta in tutta Italia. In questo percorso dedicato le capsule vengono trattate per dividere l’alluminio dal caffè: l’alluminio viene fuso e riciclato al 100% e il caffè residuo viene trasformato in compost e utilizzato in una risaia italiana da cui Nespresso acquista il riso e lo dona a Banco Alimentare della Lombardia, del Lazio e del Piemonte, a beneficio dell’ambiente e della società. Un sistema che ha permesso, negli ultimi 11 anni, di recuperare oltre 8.000 tonnellate di capsule esauste in tutta Italia.

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