Vale 893,3 milioni di euro il mercato italiano dei videogiochi e s ono 29,3 milioni le persone che si divertono con joystick e tastiere, equamente suddivise tra maschi e femmine. La fascia di età è piuttosto variegata e i videogiocatori sono in crescita. Inoltre, quasi la metà dei genitori è disposta a videogiocare con i propri figli e oltre la metà delle famiglie pensa che il videogame possa trasformarsi in un ottimo strumento per trascorrere il tempo insieme, con il 60% di queste che ritiene che i videogiochi risultino un ottimo strumento per sviluppare competenze. I dati sono stati discussi oggi a Milano, durante l'incontro 'Psicologia e videogiochi, analisi di un fenomeno', promosso dall'Ordine degli psicologi lombardi.
"I videogiochi sono qui per rimanere e dunque vanno compresi - afferma Luca Mazzucchelli, vice presidente dell'Ordine degli psicologi della Lombardia - A fronte di questo è necessario lavorare al meglio per rileggere questo fenomeno anche sotto il profilo psicologico". Durante la mattinata il videogame è stato paragonato al bisturi, strumento che il chirurgo utilizza per salvare vite, ma che può avere effetti negativi se impugnato da un malintenzionato. Il gioco è presente nella fase di crescita di ogni singola persona, in età infantile tramite mattoncini o bambole si imparano le regole della comunicazione, più avanti l'uso ponderato dei videogiochi ha lo stesso effetto ma più approfondito e personale, calando il ragazzino nei panni del protagonista attivo.
Secondo gli esperti, il videogioco ha una grande potenzialità, ma l'abuso può avere effetti negativi anche devastanti. L'approccio allo strumento va quindi ponderato, per evitarne l'abuso. Secondo gli psicologi sono molto positivi alcuni effetti dei videogiochi, per esempio la strategia per superare determinati passaggi, oppure quelli che stimolano il giocatore a provare e riprovare determinate azioni, sino a trovare la corretta soluzione all'enigma. Tutto questo secondo gli esperti attiva una parte di cervello che farà in qualche modo tesoro dell'esperienza acquisita.