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Trapianti: caso record a Milano, rene da donatore di 1 anno salva bimbo di 6

Trapianto di rene record a Milano(Foto: Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano)
Trapianto di rene record a Milano(Foto: Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano)
17 maggio 2016 | 12.21
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Marco, 6 anni, era in dialisi peritoneale da 2 a causa di una malattia cronica ai reni. Ora potrà vivere una vita libera dalle macchine grazie all'organo donato da un bimbo di appena 1 anno, morto per un evento traumatico. L'intervento record è stato eseguito a fine aprile dall'équipe di Trapianto del rene della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano, che oggi ne dà notizia e annuncia un programma che permetterà di 'ricondizionare' i mini-organi dei donatori più piccoli così da allargarne l'impiego. Obiettivo: offrire una nuova speranza a 33 bambini in lista d'attesa per un rene nuovo.

"In Italia - spiega infatti Claudio Beretta, chirurgo dell'Unità operativa di Trapianto di rene dell'Irccs di via Sforza - negli ultimi 5 anni sono stati trapiantati 19 reni provenienti da donatori con età inferiore ai 2 anni, a fronte di una disponibilità reale di 41 organi". I restanti "22 reni non sono stati utilizzati per la difficoltà di molti Centri trapianto ad accettare questo tipo di donatori", ma gli esperti del Policlinico sono convinti di poter fare la differenza. Grazie a competenze ad hoc e all'esperienza sul campo (30 trapianti di rene da donatore 'under 2' dal 1969 a oggi), e a speciali apparecchiature acquistate grazie a una donazione dell'Associazione Bambino nefropatico onlus.

Marco soffre di ipodisplasia renale bilaterale, una patologia cronica dei reni che dall'età di 4 anni lo costringeva a dipendere dai tubi della dialisi peritoneale. La tecnica permette di depurare il sangue sfruttando il peritoneo, la membrana che avvolge gli organi interni, ma comporta la convivenza con un catetere permanente inserito nell'addome. Una condizione particolarmente pesante per un bambino tanto piccolo. La chiamata che ha messo fine alla sua lunga attesa è arrivata meno di un mese fa, grazie alla generosità di una coppia di genitori che di fronte alla tragica perdita del figlio di 1 anno hanno acconsentito al prelievo di organi. Nel dramma della morte, un gesto d'amore per la vita.

Marco è stato seguito in tutte le fasi dagli esperti della Nefrologia pediatrica del Policlinico, coordinati da Giovanni Montini. Dopo l'intervento è rimasto 13 giorni in osservazione e da poco, confermato il pieno successo del trapianto, è potuto tornare a casa con mamma e papà lasciandosi alle spalle la dialisi. "Il bimbo dovrà continuare la terapia immunosoppressiva per tutta la vita e fare qualche attenzione in più al rischio di eventuali infezioni - precisa Beretta - Ma di fatto lo aspetta una vita praticamente normale, quasi come quella di tutti gli altri bambini".

Un trapianto di questo tipo è un evento molto raro, assicurano i medici del Policlinico. "L'utilizzo di reni provenienti da donatori così piccoli è molto dibattuto a livello internazionale - sottolinea Mariano Ferraresso, direttore dell'Unità operativa di Trapianto di rene - non solo per le difficoltà tecniche dell'intervento, ma anche per l'alto tasso di complicanze post-operatorie e l'eventuale immaturità dell'organo, che a lungo termine potrebbe compromettere la riuscita del trapianto".

I dati raccolti dai Registri internazionali trapianto, prosegue lo specialista, "dimostrano chiaramente che la possibilità di utilizzare con successo reni provenienti da pazienti così piccoli sia strettamente correlato con l' elevata esperienza del Centro che effettua l'intervento. E il buon risultato di questo tipo di trapianto pediatrico con donatori piccolissimi dipende da una interdisciplinarietà di alto profilo, che coinvolge non solo l'esperienza chirurgica dell'operatore, ma anche le competenze del nefrologo, dell'anestesista rianimatore, dell'ematologo e di tutto il personale infermieristico coinvolto nelle varie fasi del trapianto". Requisiti che non mancano al Policlinico meneghino, dove "sono presenti professionalità di alto livello che rendono possibile questo tipo di intervento in sicurezza e con la ragionevole garanzia di successo".

"Poiché i dati nazionali dimostrano come questo tipo di donatori così piccoli sia sottoutilizzato - conclude Montini - il nostro prossimo passo sarà l'impiego di macchine per la perfusione renale già acquisite dalla nostra Fondazione grazie a una donazione dell'Associazione Bambino nefropatico onlus. Queste apparecchiature consentiranno all'équipe del nostro Centro trapianti di rene di ricondizionare questi piccoli reni per essere trapiantati con successo, e offrire ai nostri 33 bambini in lista di attesa una possibilità ulteriore di trapianto".

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