I paramedici e il personale che lavora sulle ambulanze sono 14 volte più a rischio di essere aggrediti e feriti con violenza sul posto di lavoro dei vigili del fuoco, con i quali spesso lavorano fianco a fianco. Lo rivela una ricerca della Drexel University Dornsife School of Public Health pubblicata sull'American Journal of Industrial Medicine.
Confrontando le statistiche raccolte dal progetto 'Firefighter Injury Research and Safety Trends' della Federal Emergency Management Agency americana, e portando avanti una serie di interviste con paramedici che erano stati feriti da pazienti, i ricercatori della Drexel hanno rilevato che le lesioni da aggressione spesso non vengono segnalate o non riconosciute, perché vengono interiorizzate dai lavoratori come una "parte del lavoro".
Una volta stabilito che i paramedici sono 14 volte più a rischio di essere aggrediti rispetto ai pompieri, il team di ricerca ha messo in evidenza che per i paramedici maschi questo valore è di 12 volte più alto, mentre per le donne è di 9,3 volte.
Secondo gli esperti la soluzione migliore è la formazione del personale delle ambulanze, perché migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori paramedici gioca un ruolo importante per la salute pubblica. "Nessuno pensa a quale implicazione abbia questa situazione: stiamo esaurendo i nostri lavoratori. Siamo molto preoccupati per la stanchezza, il burnout e il possibile distacco emotivo a cui vanno incontro i nostri soccorritori", concludono gli autori.