"Possiamo fare molto per l’implementazione della norma e lavorare per far sapere che esiste"
“L’Italia ha in vigore dal 2010 la Legge 38 con le disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e del dolore per le persone con patologia cronica. Possiamo fare molto per l’implementazione della norma e una delle aree su cui ci siamo presi l’incarico di iniziare a lavorare è far sapere che esiste”. Così Enrica Tornielli, Pharmaceutical Affairs Head di Sandoz Italia, intervenendo webinar “Dolore cronico. Perché non rassegnarsi”, il digital talk della serie “Scelte di Salute” promosso da Sandoz e trasmesso in diretta streaming sui canali web di Adnkronos.
Secondo in un recente sondaggio Emg Different, solo il 31% degli intervistati sa dell’esistenza di una norma che sancisce il diritto a non soffrire. Sulla legge, “ultimamente – ha spiegato Tornielli - è stata realizzata un’indagine a livello parlamentare, con vari portatori di interesse, che ha evidenziato come sia necessaria un’implementazione” per superare discrepanze che ancora esistono in diverse regioni e territori, garantire la formazione del personale sanitario e realizzare programmi di informazione rivolti ai cittadini.
Il sondaggio Emg rivela che il 78% del campione ritiene molto importante l’informazione sul dolore cronico. “Noi come azienda siamo coinvolti – afferma Tornielli -. È importante che i pazienti abbiano accesso alle informazioni mediche per la presa di consapevolezza della patologia e dei trattamenti. Serve anche formazione del personale sanitario”.
La survey rivela inoltre che, per la metà del campione, il principale canale di informazione è il medico. “È corretto”, sottolinea Tornielli osservando però che l’informazione per promuovere la cultura sull’argomento “potrebbe essere affidata a canali più trasversali”. Le persone, aggiunge, “devono sapere che è una patologia nella maggior parte dei casi curabile, che esistono diversi tipi di dolore cronico e centri che raccolgono tutte le competenze per la sua cura. Questo tipo di informazione deve essere molto sollecitata”.
Con questo approccio lo scorso anno, l’azienda ha promosso un’iniziativa che ha coinvolto i portatori di interesse da cui è nato ‘il Manifesto sul dolore’ che contiene le proposte per una migliore gestione del paziente. “Tra le proposte identificate – spiega Tornielli - ci sono: una migliore raccolta dei dati dei pazienti per favorire una rete di informazione per supportare i clinici; la definizione di un programma di formazione continua e aggiornata del personale medico e la promozione della cultura sul dolore cronico con eventi di ampio respiro”. L’invito è quindi “a non rassegnarsi perché le società scientifiche le associazioni dei pazienti hanno condiviso le aree su cui lavorare insieme e c’è un impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti” conclude.