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Il neurologo, 'buon sonno e niente telefono dopo cena per prepararsi bene a maturità'

Il neurologo, 'buon sonno e niente telefono dopo cena per prepararsi bene a maturità'
09 giugno 2023 | 16.13
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E' il buon sonno il segreto principale di un'ottima preparazione agli esami. Insieme ad alcuni piccoli 'trucchi' che aiutano la nostra memoria, come gli orari regolari, piccoli break dopo 2 o 3 ore di concentrazione sui libri, un po' di sport nel tardo pomeriggio e stop a telefoni, tablet e Pc dopo cena. Sono alcuni consigli per tutti i ragazzi che cominciano a prepararsi agli esami, per la terza media come per la maturità, del neuropsichiatra infantile Oliviero Bruni, università Sapienza di Roma, ospedale Sant'Andrea.

"Oggi - spiega l'esperto all'Adnkronos Salute - la qualità di vita che hanno i ragazzi, con orari particolarmente sfasati, non garantisce una giusta quantità di sonno. Ma avere un ritmo sonno-veglia regolare ha molti vantaggi sullo studio. Se alteriamo questo ritmo modifichiamo, inoltre, anche gli ormoni: melatonina, ormone della crescita, il cortisolo ed altri. Un altro elemento da considerare è il fatto che i processi di memorizzazione si verificano prevalentemente durante il sonno e durante la prima fase dell'addormentamento. Se andiamo a letto molto tardi e ci svegliamo presto, non 'utilizziamo' quella parte del nostro sonno che permette un'acquisizione solida delle informazioni raccolte durante il giorno".

Un problema importante per la qualità del sonno "è l'intrusione della tecnologia. Durante la giornata - ricorda Bruni - il cervello raccoglie una serie di informazioni che, a un certo punto, arrivano a un livello di saturazione. Per questo, oltre un certo limite, non riusciamo più apprendere altrimenti saremmo tutti dei geni. Ma se prima di dormire accendiamo il cellulare e continuiamo ad immagazzinare input, finiamo per ricordare di più le ultimi informazioni arrivate rispetto a ciò che abbiamo faticosamente studiato durante il giorno. Da qui la necessità di spegnere il telefonino la sera, dopo cena altrimenti i dati studiati non si spostano nella memoria a breve termine"(segue)

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