I dati dell'Iss: "Abitudine più frequente fra gli uomini, fra le persone senza difficoltà economiche e con alto livello di istruzione e tra gli stranieri"
Oggi è la Giornata mondiale della bicicletta. Utilizzarla per la mobilità attiva, ovvero per recarsi al lavoro o a scuola o nei propri spostamenti abituali e in alternativa all'uso di veicoli a motore, ha effetti benefici sull'organismo, dal cuore alla mente, allungando anche gli anni di vita. Questo lo stabiliva uno studio danese del 2014, ma la mobilità attiva offre la possibilità di raggiungere i livelli di attività fisica raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e avere benefici sulla salute.
Secondi i dati del progetto di sorveglianza di sanità pubblica 'Passi' dell'Istituto superiore di sanità (Iss), "nel biennio 2021-2022 l'11% degli adulti (18-69 anni) residenti in Italia utilizza la bicicletta per andare al lavoro, a scuola o per gli spostamenti quotidiani. E' un'abitudine più frequente fra gli uomini, fra le persone senza difficoltà economiche e" con "alto livello di istruzione, e tra gli stranieri".
Quella di pedalare nella quotidianità "è una pratica più diffusa fra i residenti delle regioni del Nord Italia - riporta ancora l'Iss - e meno fra i residenti nel Centro-Sud (17% nel Nord contro 6% nel Meridione). Nella provincia autonoma di Bolzano quasi una persona su 3 utilizza abitualmente la bicicletta per gli spostamenti quotidiani. Inoltre dai dati 2021-2022 emerge che chi si muove in bicicletta lo fa per quasi 4 giorni alla settimana, per un totale settimanale di oltre 140 minuti".
L'Oms raccomanda di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività moderata, o 75 minuti di attività intensa o combinazioni equivalenti delle due modalità, ricorda l'Iss. "Andare in bicicletta o percorrere dei tragitti a piedi per gli spostamenti abituali - rimarca - può essere considerata attività fisica moderata. Ricorrere alla mobilità attiva, facendo uso di bicicletta o spostandosi a piedi, cumulando almeno 150 minuti settimanalmente, garantirebbe il raggiungimento dei livelli minimi di attività fisica raccomandati dall'Oms, indipendentemente dall'attività fisica praticata nel tempo libero o durante l'attività lavorativa".
Così, utilizzando le informazioni sul tempo impiegato per la mobilità attiva, "si possono definire fisicamente attive per questa le persone che usano la bicicletta o vanno a piedi per gli spostamenti abituali per almeno 150 minuti a settimana", precisa l'Iss. Si possono considerare "'parzialmente attive per la pratica di mobilità attivà le persone che dichiarano di spostarsi abitualmente in bicicletta o a piedi senza raggiungere però i 150 minuti a settimana", mentre "le persone che non praticano mobilità attiva possono essere denominate come 'non attive per mobilità attiva praticata'".
"Complessivamente, nel biennio 2021-2022 il 42% delle persone 18-69enni intervistate pratica mobilità attiva e dichiara di aver usato la bicicletta e/o di essersi spostato a piedi per andare al lavoro, a scuola o per gli spostamenti quotidiani nel mese precedente l'intervista - riferisce l'Iss - Il 19% degli intervistati risulta fisicamente attivo con la pratica della mobilità attiva perché grazie a questa raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall'Oms di almeno 150 minuti a settimana di attività moderata; il 23% risulta parzialmente attivo per mobilità attiva praticata perché si sposta a piedi o in bicicletta, ma lo fa per meno di 150 minuti a settimana; il restante 58% della popolazione si sposta con veicoli a motore (privati o pubblici) senza o con trascurabili tragitti a piedi o in bicicletta".