"Le istituzioni dovrebbero aiutare per la prevenzione primaria e secondaria"
"Ogni anno cerchiamo di parlare di prevenzione primaria e secondaria, di interazione territorio-ospedale tra medico di famiglia e specialista, cardiologo e altri colleghi. Il tema del fumo è affrontato dalla scienza medica a mio parere con un po' di inerzia, bisognerebbe che anche le istituzioni aiutassero i medici a fornire dati scientifici e affrontare la prevenzione primaria". Così Roberto Pescatori, medico presidente del XV Congresso 'Nel Cuore di Santa', interviene in merito al tema del fumo, nell'incontro tra medici e cardiologi, in corso a Santa Margherita Ligure (Genova).
"Se è vero che l'obiettivo primario resta ovviamente la cessazione del fumo e la prevenzione dal fumo per il giovane paziente - continua Pescatori - abbiamo però la problematica della prevenzione secondaria del paziente che continua a fumare o comunque che non ha cessato completamente con il fumo. Proprio su questo le istituzioni dovrebbero intervenire maggiormente venendo incontro alla buona volontà del medico, che sia di base o cardiologo ospedaliero".
Proprio per questo "è importantissimo allargare il confronto - insiste Pescatori - Il dibattito ha sforato il tempo a disposizione proprio per la necessità dei colleghi di intervenire, di porre domande su come poter aiutare i pazienti. Per la prevenzione secondaria esistono possibilità. Abbiamo device che permettono di evitare la combustione, mantenendo però una gestualità e questo è importantissimo: se diamo al paziente la possibilità di mantenere una gestualità nella sua quotidianità che simuli la gestualità della sigaretta, evitando però ogni tipo di combustione - conclude il medico - gli permettiamo di abbattere completamente, o quasi, tutti i fattori di rischio della nicotina combusta, e arrivare pian piano alla dismissione dal fumo".