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Cancro, ok da Commissione Ue a prima immunoterapia con iniezione

Atezolizumab SC di Roche riduce il tempo di trattamento dell’80% circa rispetto all’infusione

Un'immagine riconducibile alla terapia
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16 gennaio 2024 | 12.01
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Roche annuncia che la Commissione Europea ha autorizzato l’immissione in commercio di atezolizumab SC, la prima immunoterapia antitumorale anti-PD-L1 per iniezione sottocutanea (sottopelle) disponibile nell’Unione europea. Nell’ultimo anno – riferisce una nota - oltre 38.000 persone nell’Ue hanno ricevuto atezolizumab per il trattamento di diversi tipi di tumore del polmone, del fegato, della vescica e della mammella. Finora atezolizumab è stato somministrato mediante infusione EV, che richiede circa 30-60 minuti. La nuova iniezione sottocutanea, approvata per tutte le indicazioni di atezolizumab EV, ridurrà il tempo di trattamento a circa 7 minuti, con una durata fra quattro e otto minuti per la maggior parte delle iniezioni.

“Siamo lieti di aver ottenuto l’autorizzazione a livello europeo per la prima immunoterapia antitumorale anti-PD-L1 per uso sottocutaneo - ha dichiarato Levi Garraway, M.D., Ph.D., Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche - La somministrazione di atezolizumab per via sottocutanea offre ai pazienti una maggiore flessibilità e contribuisce a generare un risparmio di risorse a beneficio dei sistemi sanitari pubblici”.

“Garantire la migliore qualità di vita possibile alle persone che convivono con un tumore è prioritario - ha affermato la Dott.ssa Enriqueta Felip, Responsabile dell’unità di oncologia toracica dell’Ospedale di Vall d’Hebron di Barcellona - La disponibilità di un’opzione immunoterapica antitumorale in formulazione sottocutanea potrà fare la differenza per i pazienti e i loro familiari, grazie all’opportunità di ridurre al minimo il tempo di somministrazione e consentire, dove possibile, il trattamento al di fuori dell’ospedale”.

L’approvazione – dettaglia la nota - si basa sui dati registrativi dello studio di fase IB/III IMscin001, che ha evidenziato un profilo di sicurezza ed efficacia in linea con la formulazione EV. Il 90% degli operatori sanitari intervistati durante lo studio è concorde nel ritenere la formulazione SC facile da somministrare e il 75% ha dichiarato che questa opzione potrebbe consentire un risparmio di tempo, a livello di organizzazione sanitaria, rispetto alla formulazione EV.

Silvia Novello, professoressa ordinaria di Oncologia Medica, Università degli Studi di Torino, Presidente Walce Onlus, aggiunge: “Come Walce Onlus siamo impegnati quotidianamente nel supporto ai pazienti e ai loro familiari per favorire una migliore qualità di vita. È quindi per noi assolutamente una buona notizia venire a conoscenza dell’approvazione di atezolizumab SC da parte di Ema. Questo tipo di somministrazione sicuramente sarà maggiormente gradita ai pazienti: passare da una somministrazione endovenosa ad un’iniezione sottocutanee ha certamente un impatto psicologico positivo oltre che un guadagno di momenti preziosi (da circa 1 ora per l’infusione a pochi minuti per l’iniezione) per il paziente e il suo caregiver. Per il personale sanitario – conclude - questo significherà poter riorganizzare l’attività di Day hospital, migliorare i flussi e, a tendere, ridurre potenzialmente le liste di attesa per l’erogazione della terapia”.

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