L'Italia "rischia di perdere il treno della biotecnologia". Il Paese ha "un problema serissimo di programmazione" e la frammentazione delle politiche "rischia di ucciderci". A lanciare l'allarme è Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, nel suo intervento al workshop Trasferimento tecnologico nelle Life Sciences che si è tenuto in OpenZone a Bresso, alle porte di Milano.
"Molte cose sono cambiate - sottolinea - ma troppo poco e troppo lentamente". Secondo Palmisano "sono state prese ottime iniziative, soprattutto dagli ultimi due governi, e sono state sfruttate potenzialità dateci anche dall'Europa, ma il tutto non è stato coordinato. Non coordinato fra i ministeri competenti per il nostro settore, che sono Miur, il Mise, il Mef e il ministero della Salute". Ed è mancato, secondo l'imprenditore, anche il coordinamento fra il centro e le Regioni.
Per questo serve "un'agenzia che definisca una strategia di lungo termine - sostiene Palmisano - con una visione unica, centralizzata, di lungo termine, che coordini le diverse competenze". Un centro unico, continua il presidente di Assobiotec, che "dica quali sono le regole del gioco dal punto di vista fiscale, dei tempi delle autorizzazioni e dei tempi per le sperimentazioni sia precliniche che cliniche". Per Palmisano, "se questo Paese non decide di investire seriamente e molto nella ricerca e nell'innovazione delle scienze della vita, non andrà da nessuna parte".