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Fedez, psicofarmaci e effetto rebound: cosa dicono gli psichiatri

Le riflessioni, generali e non legate al singolo caso, della presidente della Società italiana di psichiatra (Sip), Emi Bondi dopo il video del cantante

(Fotogramma)
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07 marzo 2023 | 16.55
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"Prendersi cura della propria salute mentale significa, prima di tutto, non fare da sé, ma, come per qualunque malattia o disturbo, farsi seguire dallo specialista adeguato". E, per quanto riguarda tutti i farmaci, tanto più per gli psicofarmaci, "è fondamentale 'seguire le istruzioni' del proprio medico, sia quando si devono assumere sia quando si devono interrompere. Una brusca interruzione decisa autonomamente, è sempre da evitare". Mentre il medico "deve comunicare chiaramente al paziente i rischi di eventuali effetti collaterali del farmaco prescritto". Sono le riflessioni, generali e non legate al singolo caso, della presidente della Società italiana di psichiatra (Sip), Emi Bondi, sul video in cui Fedez ha rivelato di aver sofferto per gli effetti collaterali di un antidepressivo, prescritto dopo la diagnosi di tumore, e per le conseguenze di una brusca interruzione del medicinale, il cosiddetto effetto rebound.

"Non conosco il caso specifico di Fedez né come sia stato seguito nella terapia ma è importante ribadire che, come per qualunque malattia, anche per quelle che riguardano la salute psichica, vi sono cure farmacologiche o psicoterapiche e vanno guidate dallo specialista, sia nel cominciarle sia nell'interromperle", spiega Bondi. Possono esserci, infatti, "conseguenze legate a una sospensione brusca perché l'organismo deve riadattarsi a una situazione pre-farmaco e perché ci può essere un rebound dei sintomi iniziali, tenuti sotto controllo dal medicinale. Questo vale anche per le patologie che non riguardano la sfera psichica, si pensi alle cure per la tiroide o al semplice antipertensivo". Per quanto riguarda gli psicofarmaci "oggi sono sicuri. Quando li sospendiamo ai pazienti perché non servono più, nella maggioranza dei casi non si crea nessun problema o comunque può trattarsi di sintomi lievi che scompaiono nel giro pochi giorni", l'esperienza particolarmente sfortunata di Fedez, dunque, "non deve far pensare che ci siano effetti collaterali inevitabili o che queste cure non siano sicure".

La presidente degli psichiatri Sip, è poi pienamente d'accordo con il cantante quando, nel video, dice ai suoi follower "prendetevi cura della vostra salute mentale, delle vostre ferite. Se non lo farete saranno le vostre ferite a reclamare il bisogno di essere curate". Il disagio psichico, o la malattia mentale, "che sono ovviamente due cose diverse, vanno assolutamente curate perché si tratta di condizioni che possono compromettere la qualità della vita, delle relazioni, oltre che peggiorare il decorso di qualunque malattia organica", conclude Bondi sottolineando la validità del messaggio di Fedez "le parole, la capacità di comunicare sono molto importanti perché cambiano il destino di tante vite, nel senso che le aiutano a scegliere di curarsi o, al contrario, di non farlo. E questo fa la differenza, per fortuna e purtroppo".

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