Il piccolo, che ora ha "4-5 mesi" e si trova all'Ospedale Sant'Anna di Torino, affetto da Ittiosi Arlecchino (COS'E'). Il primario: "Giovannino ora in condizioni discrete, telefonate per lui da tutta Italia". LA SCHEDA: meno di un caso su 1 milione di nati
Una vita in salita, quella del piccolo Giovannino. Nato a Torino con una malattia molto rara, al momento incurabile, è stato abbandonato in ospedale dai genitori. Ha superato indenne le prime, insidiose, settimane di vita, "quando era altissimo il rischio di infezioni e sepsi. E ora, dopo che la sua storia è stata resa nota dalla stampa, abbiamo ricevuto già una decina di chiamate da parte di famiglie in tutta Italia che vorrebbero adottarlo". A dirlo all'AdnKronos Salute è Daniele Farina, direttore della Neonatologia dell'Ospedale Sant'Anna di Torino, dove il bimbo, che ora ha "4-5 mesi", è nato, concepito con un trattamento di fecondazione eterologa.
Appena venuto alla luce "ci siamo resi conto che era affetto da Ittiosi Arlecchino COS'E', una malattia rarissima della quale in 40 anni di professione ho visto solo un altro caso, che non è andato così bene". La sua pelle è delicatissima "e quando è nato aveva grandi squame di cute secca e spaccata sul corpo", che ricordano quelle della celebre maschera. "Per questi bambini il pericolo è di fissurazioni, infezioni e sepsi. Nelle prime settimane di vita la mortalità è molto elevata", dice il medico. Ma a Giovannino non è accaduto, "e anzi il piccolo è in condizioni discrete - assicura - siamo stati fortunati". Ma forse anche qualcosa in più: per proteggerlo, il piccolo è stato sottoposto a un trattamento con olio di vaselina ogni 2-3 ore, seguito da uno scrub per rimuovere la cute secca. Un trattamento che gli ha consentito di crescere e superare la fase più delicata, coccolato da medici e infermieri del reparto.
Giovannino "è un bimbo sveglio, gli piace essere portato in giro, ama sentire la musica ed è un po' il figlio di tutto il reparto: ha 40 mamme e 10 papà - dice Farina - Certo, la parte triste della sua storia è che i genitori hanno deciso che non volevano tenerlo, ma non si possono giudicare: è stata una scelta comunque molto dolorosa. La cosa buona è che ora, dopo che la vicenda è venuta alla luce, hanno iniziato a chiamarci da tutta Italia per prendere Giovannino in adozione".
"Gireremo le chiamate al Comune, per l'affido del piccolo. Attualmente il suo tutore è l'assessore comunale alle Pari opportunità". Certo, si tratta di una patologia "che richiederà molto impegno: per tutta la vita Giovannino dovrà essere trattato con olio di vaselina tre volte al giorno dalla testa ai piedi. Ma sta migliorando e le sue prospettive ora sono discrete", conclude il medico. E se al momento per la sua patologia non ci sono cure, dalla ricerca potrebbe arrivare una terapia genica mirata.
Anche La Piccola Casa della Divina Provvidenza si è dichiarata disponibile. L''Avvenire' pubblica infatti la lettera con cui il padre generale della Piccola Casa don Carmine Arice, rivolgendosi direttamente al piccolo Giovannino, apre le porte del Cottolengo al bimbo.
"Giovannino dopo la nascita è stato abbandonato perché affetto da una grave malattia. Oggi è accudito dall'amore delle infermiere dell'Ospedale Sant'Anna di Torino, alle quali esprimo la mia profonda gratitudine". Lo scrive su twitter Lorenzo Fontana, vicesegretario federale della Lega.