"Non esiste un virus di una parte del mondo e non dell'altra. Il rischio per l'Occidente sarà tanto minore quanto saprà intercettare rapidamente i problemi
"La signora cinese 56enne morta dopo aver contratto la variante H3N8 dell'influenza aviaria aveva tantissime altre comorbidità e aveva avuto contatti diretti con il pollame. Registriamo casi di contagi animale-uomo con aviaria ma non di casi di trasmissione interumana. Sicuramente si deve continuare a vigilare perché l'influenza aviaria è un argomento che ci farà compagnia per i prossimi anni. Questo virus purtroppo ha fatto tanti giri tra gli animali e si è riassortito e mutato". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore di Clinica Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, sul decesso della donna morta in Cina e risultata positiva all'influenza aviaria H3N8 a fine marzo.
Se ci siano o meno rischi per l'Occidente, Bassetti chiarisce: "Direi che abbiamo capito che non ci sono differenze tra Est e Ovest, i virus viaggiano senza confini. Non esiste un virus di una parte del mondo e non dell'altra - avverte -. Il rischio per l'Occidente sarà tanto minore quanto saprà intercettare rapidamente i problemi".