Il direttore medico Fede: "Disponibile nei centri di secondo livello anche per ridurre uso corticosteroidi"
“Oggi è un giorno importante per noi, proprio nell'ambito respiratorio, una delle aree storiche di AstraZeneca”, perché “possiamo vantare la rimborsabilità di tezepelumab il primo anti-Tslp ad essere approvato e rimborsato nel nostro Paese per andare incontro a quelli che sono i bisogni clinici non ancora soddisfatti nei pazienti con asma grave, circa 300mila italiani”. Così Raffaela Fede, direttore medico AstraZeneca Italia, commenta il rimborso ottenuto da Aifa per il primo anticorpo monoclonale anti-Tslp (linfopoietina timica stromale, una citochina a monte della cascata infiammatoria dell’endotelio bronchiale) per il trattamento dell’asma grave.
Il farmaco ha dimostrato “di ridurre le riacutizzazioni, di migliorare la funzionalità polmonare e dunque la qualità di vita dei soggetti affetti - continua Fede - Questo è in linea con il nostro impegno in quest’area: poter garantire la remissione di malattia anche per i soggetti affetti da asma grave. Tezepelumab - precisa - si aggiunge a un armamentario terapeutico di biologici già presente e sarà disponibile in tutti i centri in cui viene trattata l'asma grave, sono i centri di secondo livello dove già sono prescrivibili altri biologici”. Questo trattamento dall’innovativo meccanismo d’azione, oltre che per i “benefici clinici” è stato studiato anche per “la possibilità di ridurre” l'utilizzo “dei corticosteroidi orali - sottolinea Fede - ancora molto frequente in questi soggetti, ma che peggiora la prognosi perché il corticosteroide orale, comunque, va a danneggiare altri organi e apparati. Nel programma di studi abbiamo voluto proprio testare la possibilità di ridurre il più possibile l'uso dei corticosteroidi orali, tra i vantaggi di questo farmaco, per migliorare anche la prognosi a lungo termine di questi soggetti”.
Ma la ricerca continua. Tezepelumab è “in sviluppo - aggiunge il direttore medico AstraZeneca - anche per l'indicazione sulla poliposi nasale che rappresenta una comorbidità molto frequente nei soggetti con asma grave”. Sempre nell'ambito dell'area respiratoria,“abbiamo ben 18 tra nuove molecole e nuove indicazioni da qui ai prossimi anni in studio per confermare il nostro impegno in quest'area fondamentale, ma anche per continuare a trovare nuovi target di malattia per una medicina di precisione non solo nell'asma grave ma anche nella Bpco”, la broncopneumopatia cronica ostruttiva “che è un'altra patologia respiratoria estremamente importante e con elevati tassi di mortalità. Abbiamo - conclude Fede - anche nuovi fronti di ricerca, come le patologie eosinofile, le bronchiettasie e altre malattie polmonari”.