Il conduttore di Piazzapulita: "Di fronte a saluti fascisti non ha fatto parola, ma ha messo in discussione lavoro giornalistico"
"Di fronte a cose come saluti fascisti messi in mostra o proposte discutibili di finanziamenti 'black'" la reazione di Giorgia Meloni "non è stata dire 'queste cose che ho visto mi hanno fatto schifo'. Lei non ha fatto parola su questo, ha deciso di attaccare non il merito dell'inchiesta ma il metodo, ha chiesto tutto il girato come se questo potesse cancellare un saluto romano, che sempre saluto fascista resta. Ha messo in discussione il nostro lavoro giornalistico". Lo ha detto Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita su La7, rivolgendosi direttamente alla leader di Fdi.
"Quello che lei definisce 'montaggio arbitrario' è esercizio libero e autonomo della professione giornalistica. Quando un politico chiede con una certa arroganza il girato a un giornalista travalica il proprio limite perché è la magistratura, che si è messa in moto, che può chiedere tutto il girato. Ma non perché ci sia qualcosa da nascondere - ha precisato Formigli -, questo vuol dire difendere l'autonomia del nostro mestiere".
"Nessuna coincidenza" nella trasmissione dell'inchiesta a pochi giorni dal voto amministrativo: "La gran parte dell'inchiesta di Fanpage che abbiamo mostrato riguarda gli ultimi giorni di campagna elettorale a Milano. Lei, quando prende una medicina, il bugiardino lo legge prima o lo legge dopo? Mi faccia capire", ha proseguito il conduttore di Piazzapulita. "Lei non ha mai voluto condannare esplicitamente il fascismo, come fece Gianfranco Fini. Se fosse venuta qui - ha concluso Formigli - le avrei chiesto se ha la forza di tagliare quel cordone e di dire almeno che i voti dei fascisti e dei nazisti non si possono accettare e lei non li vuole".