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Terzo Polo, Calenda: "Non sono caduto nella fregatura di Renzi e Boschi"

Dal leader di Azione serie di tweet: "Io assente in Senato? Non ero in Arabia a prendere soldi da assassino di Khashoggi". Giachetti: "Ha problema di incontinenza e credibilità"

(Fotogramma)
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15 aprile 2023 | 09.52
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Riflettori sempre accesi sulla rottura tra Carlo Calenda e Matteo Renzi e il fallimento del progetto del Terzo Polo. Secondo quanto si apprende il segretario di Azione ha chiesto ai suoi di mantenere un rigido silenzio stampa. "Abbiamo spiegato le nostre ragioni, ora basta. Lo spettacolo che stanno dando in queste ore Renzi, Boschi e i renziani di complemento è indecoroso e non dobbiamo parteciparvi", ha sottolineato Calenda. Ieri il leader di Azione, a Oggi è un altro giorno su Rai 1, ha detto che "alle elezioni europee ci saranno due partiti che andranno separati perché è stato fatto saltare un progetto".

Su Twitter oggi Calenda ha pubblicato una serie di riflessioni. Puntualizzando su alcuni temi caldi, dopo la rottura con Italia Viva sul tema del partito unico. "Nella vita professionale non ho mai ricevuto avvisi di garanzia/rinvii a giudizio/condanne pur avendo ruoli di responsabilità. Non ho accettato soldi a titolo personale da nessuno, tanto meno da dittatori e autocrati stranieri", scrive in un primo cinguettio. Poi aggiunge: "Non ho preso finanziamenti per il partito da speculatori stranieri e intrallazzatori. Non ho mai incontrato un magistrato se non per ragioni di servizio. Mai sono entrato nelle lottizzazioni del CSM".

Ancora ricorda di aver "rotto con il Pd quando ha tradito la parola alleandosi con Renzi e i 5S. Ho rotto con Letta quando ha trasformato l’agenda Draghi in quella Bonelli/Fratoianni/Di Maio. Non sono caduto nella fregatura di Renzi e Boschi sul finto partito unico". Ancora, a chi lo accusa di aver rotto per questioni personali dice: "Gli Ego o la litigiosità non c’entrano nulla. Tutti i politici hanno un Ego. Per quello di Bonino consiglio di rileggersi Pannella. C’entra la volontà di fare politica in modo serio, onorevole e onesto. Buona giornata".

Infine replica al renziano Bonifazi "che mi accusa di assenze. È una classifica fatta su 25 giorni di voti già superata. Quando non ero in Senato ero a fare iniziative sul territorio per Azione e Iv. Non ero a Miami con il genero di Trump o in Arabia a prendere soldi dall’assassino di Khashoggi".

Francesco Bonifazi replica su Twitter: "Anziché scusarsi per aver fatto saltare il partito unico Calenda ci attacca anche oggi con argomenti giustizialisti degni di Travaglio o Di Battista, non di un leader liberale. So quanti sinceri garantisti ci sono in Azione: mi chiedo come possano restare ancora in silenzio".

"Guardate la sequenza. Ad un’ora di distanza. C’è altro da dire? Sono due giorni che va ovunque, giornali, tv social e getta fango su Renzi, poi dichiara il silenzio stampa e subito dopo ricomincia. Non è solo un problema di incontinenza ma anche di credibilità" scrive su Twitter il deputato di Iv Roberto Giachetti.

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