"Il paese lo ricostruiamo, lo ricostruiamo pezzo per pezzo, ma lo ricostruiamo". Ad assicurarlo il premier Matteo Renzi portando il suo conforto ai familiari delle vittime del sisma di Amatrice, al termine dei funerali solenni.
"Noi i soldi che servono ce li abbiamo", "ci aiutiamo insieme", ha detto ancora Renzi che prima di ripartire per Roma ha scambiato alcune battute con chi si è avvicinato e ha chiesto l'impegno del governo per la ricostruzione post sisma. Il premier ha assicurato: "Noi ci siamo, lo garantisco io". Renzi ha ribadito che le popolazioni colpite dal terremoto, ritorneranno nella loro terra, lì dove sono radicati: "Ci sarà il ritorno alla comunità".
"L'importante è che c'è la comunità", ha detto ancora, spiegando poi che ora "non bisogna perdere tempo", soprattutto la priorità è "il controllo" per la ricostruzione post sisma contro eventuali speculatori. Il premier, avvicinato da una donna che gli ha chiesto di evitare che qualcuno possa approfittare di questa tragedia, ha assicurato: "Ci sarà il controllo, è fondamentale".
"Noi ci siamo. La cosa fondamentale sarà" non lasciare sole le popolazioni colpite dal sisma "quando si spegneranno le telecamere...", aveva detto prima delle esequie. Prima di sedersi nella tensostruttura nel cortile del complesso di don Minozzi, il premier era stato avvicinato da una ragazza che aveva lanciato un appello: "Presidente non ci deve lasciare soli!". "Noi ci siamo, la cosa essenziale è farlo" quando si spengono le telecamere, la risposta del presidente del Consiglio.