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Super green pass, Patuanelli: "Necessario, lockdown sarebbe inaccettabile" - Video

Il ministro all'Adnkronos: "Non radicalizzare frattura sociale, fugare dubbi su vaccini"

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25 novembre 2021 | 18.08
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Sulle misure anti-Covid varate ieri dal Cdm "credo che il governo stia continuando un'opera legislativa che ha alla base alcuni principi, quelli di proporzionalità, adeguatezza e massima precauzione delle misure messe in campo. E' evidente che stiamo assistendo a un lieve aumento dei contagi, un lieve aumento delle terapie intensive, un lieve aumento dell'Rt e noi dobbiamo evitare in ogni modo la chiusura delle attività produttive: tornare in lockdown non credo possa essere accettabile, ed è troppo rischioso perché andremmo ad incidere su un percorso di crescita evidente". Lo dice il ministro alle Politiche Agricole e capodelegazione del M5S al governo Stefano Patuanelli, ospite in studio all'Adnkronos (QUI IL VIDEO).

"Per questo - spiega ancora - vanno prese misure precauzionali e preventive. Non dobbiamo attendere che la curva cresca ma prevenire, e abbiamo messo in campo misure che speriamo abbiano questo effetto".

"Viviamo da un anno e mezzo in una bolla pandemica incredibile e impensabile fino a un anno e mezzo fa, che riguarda tutti, tutti i Paesi. Chi ha certezze, chi pensa di avere la verità in tasca sbaglia. Abbiamo cercato sempre di fare il massimo per dare risposte adeguate, a volte ci siamo riusciti a volte no e penso a entrambi i governo che hanno affrontato la pandemia. L'errore da non far oggi è radicalizzare la frattura sociale che si sta creando", continua il ministro.

"A chi ha dei dubbi, che sono leciti, rispetto al vaccino va spiegato che non ci sono motivi per non vaccinarsi, che l'effetto dei vaccini è scientificamente provato anche dai grandi numeri che abbiamo oggi a disposizione. Credo vadano fatti questi ragionamenti - osserva - senza incidere sulla frattura sociale ma cercando di ricomporre".

"Le misure di prevenzione vanno mantenute - continua -. L'uso della mascherine, l'igienizzazione delle mani, il distanziamento: bisogna continuare a rispettare le regole, non va abbassata la curva dell'attenzione nemmeno in chi è vaccinato. Ieri in cabina di regia il professor Brusaferro ci ha fatto notare una cosa molto importante: la scorsa stagione autunnale avevamo un grosso impatto del Covid ma un minore impatto delle altre malattie virali, oggi invece troviamo una maggiore circolazione dei virus perché siamo meno attenti, usiamo meno le mascherine, siamo più vicini, igienizziamo meno le mani. Questo è fondamentale dirlo".

"Ci saranno più controlli sicuramente ed è necessario farli. Saranno controlli a campione, d'altronde anche il codice della strada prevede di non superare il limite di velocità, di non passare col rosso, di non andare contromano, ma non è che ad ogni incrocio, su ogni autostrada o ad ogni semaforo c'è una pattuglia a controllare se qualcuno infrange le regole", dice il ministro alle Politiche Agricole.

"Si faranno controlli nel modo più adeguato possibile - chiarisce il ministro - con dei piani che le Prefetture devono inviare al ministero dell'Interno settimanalmente ed è questo il massimo che possiamo fare, con le risorse e le dotazioni delle forze dell'ordine che abbiamo", forze dell'ordine "che stanno lavorando e fanno tutto il resto che facevano prima e a cui va il nostro ringraziamento per l'impegno profuso. I controlli vanno fatti e in modo sensato, ma non perché non c'è una totale possibilità di controllo non si debbono mettere in campo questi dispositivi".

M5S - Passando al fronte M5S, dopo la svolta sul 2x1000, addio anche alla regola dei due mandati? "Sul 2x1000 faremo un passaggio in rete, come è giusto che sia quando si modificano le regole. Come tutti i portavoce sono in conflitto di interessi pur essendo al primo mandato, ma anche per me arriverà quel momento dopo una seconda eventuale legislatura fatta. Credo si debba far ragionare gli organi deputati sulla eventuale necessità (di abrogare la regola dei due mandati, ndr), su come farlo, su come proporlo agli iscritti. Gli organi deputati sono il presidente, il garante e l'organo di garanzia, che approva i regolamenti", replica il ministro. "Oggi è prematuro fare questo ragionamento, quando sarà il momento queste persone decideranno come farlo, se farlo e quando farlo", ha proseguito Patuanelli.

Conte "specialista in penultimatum" secondo Grillo? "Abbiamo fatto una conferenza stampa molto importante su un tema decisivo come quello dell'energia... mi dispiace che di quella conferenza sulla stampa sia passata esclusivamente una battuta senza alcun retropensiero. Non critico l'esigenza di raccontarla, ma magari andava accompagnata anche al contenuto della conferenza stampa", continua Patuanelli commentando le parole di Grillo su Conte in merito alla scelta di disertare i canali Rai.

"Conosco Beppe Grillo dal 2006, posso dire con certezza che quando deve dire qualcosa in modo dritto non fa una battuta. Quella battuta non aveva alcun retropensiero di Beppe rispetto a quello che pensa di Conte, con cui ha avuto un momento di frizione e in quel caso è stato evidente. Quella battuta è stata molto spiritosa ed è stata raccontata in modo fuorviante rispetto alla realtà", ha rimarcato Patuanelli. Il momento delle frizioni tra Grillo e Conte risalente alla scorsa estate "è servito anche per riunirsi... Oggi possiamo dire che il nostro presidente e il nostro garante hanno un rapporto in cui si sentono, si dicono le cose, decidono assieme alcuni elementi", ha aggiunto il ministro pentastellato.

L''Aventino' M5S sulla Rai? "Credo sia stato giusto in quel momento segnalare la situazione in cui ci trovavamo con molta chiarezza e anche in modo forte, dopodiché nella vita nulla è per sempre e vedremo cosa succederà. Però ribadisco la gravità di quel passaggio", ha aggiunto.

LEGA - "L'idea che mi sono fatto da un po' di tempo è che esiste una Lega al governo e una Lega poi fuori. Devo dire che mi trovo più a mio agio con la Lega al governo, nel senso che condividiamo anche le difficoltà delle diverse forze politiche che non vanno nascoste, perché ciascuna forza politica ha dei momenti di difficoltà sui diversi provvedimenti, sul tema Covid, sui temi economici, sulle varie misure. Poi però vedo, fuori dal governo, una Lega che in alcuni suoi esponenti ammicca un po' a quel mondo non di perplessi, ma di no vax, e che rischia di radicalizzare il dissenso rispetto ai provvedimenti che il governo fa. Questo lo trovo piuttosto illogico", continua.

CASO PROSEK - "Oggi il Prosek è un vino dolce, liquoroso, che non ha nulla a che vedere col Prosecco, ma basta cambiare il disciplinare di produzione, produrre un vino spumante e quindi simile al Prosecco. E questo è un dato reale. E' chiaro che rispetto alle 560 milioni di bottiglie del Prosecco, le poche decine migliaia di Prosek non ci spaventano. Ci spaventa invece il percorso di detrimento della tutela delle D.o.p. e delle indicazioni geografiche e l'istituzionalizzazione dell'Italian Sounding che ci sarebbe se fosse garantito l'inserimento del Prosek tra le menzioni tradizionali in contrasto con la disciplina europea. Io credo che non succederà, credo che la Commissione prima e, nel caso in cui non succedesse, la Corte di giustizia dopo ci darà ragione", spiega il ministro per le Politiche agricole a proposito della lotta all'Italian Sounding, tema tornato alla ribalta col caso Prosek.

MADE IN ITALY - Creare un Ministero per il Made in Italy? "Il passaggio del commercio estero al Ministero degli Affari esteri è stato importantissimo, quel passaggio l'ho un po' pagato quando ero ministro dello Sviluppo economico ma credo sia stata una giusta intuizione di Di Maio e i risultati si vedono. Non credo sia necessario un ministero del Ministero del Made in Italy: l'aver creato all'interno della Farnesina una cabina di regia sulla internazionalizzazione credo sia l'assetto migliore", risponde il Cinquestelle.

NUTRISCORE - Cosa rischia l'Italia sul Nutriscore? "Più che l'Italia rischiano i nostri prodotti agroalimentari, io credo sia assurdo pensare di dare un semaforo al cibo, dare una etichetta di buono o cattivo al cibo", ha spiegato il ministro. "Credo che il Nutriscore sia un sistema che non dà informazioni ai cittadini ma fa condizionamento di mercato, quindi quello che rischia il nostro Paese dal punto di vista economico è tanto. Rischiamo un appiattimento della produzione agroalimentare", ha osservato l'esponente M5S. "Non bisogna rinunciare all'idea di una etichettatura europea unificata e obbligatoria, ma quell'etichetta deve dare informazioni ai cittadini e non condizionarli", ha concluso Patuanelli.

TIM - "Stiamo parlando di una società quotata privata, quindi non faccio commenti rispetto alle manifestazioni di interesse o ai vertici di Telecom. Posso dire che la mia posizione, che è quella del M5S, è molto chiara: abbiamo sempre lavorato per un principio, l'infrastruttura di telecomunicazione deve essere pubblica o a controllo pubblico e su quella infrastruttura a mercato devono viaggiare i servizi", commenta così la vicenda Kkr-Tim. "In un momento in cui l'importanza dei dati è sotto gli occhi di tutti, crediamo sia giusto che l'infrastruttura sia a controllo pubblico e che i servizi debbano passare a mercato con la massima tutela e libertà di mercato su quell'infrastruttura", ha spiegato l'ex titolare del Mise.

QUIRINALE - Al Quirinale, "in linea di principio, mi piacerebbe ci fosse una donna, non perché per forza il prossimo Presidente della Repubblica debba essere una donna, ma perché credo che sia il momento in cui questo Paese possa avere all'apice dei suoi organi costituzionali una donna", aggiunge il ministro. Mario Draghi al Colle? "Nessuno ha la sfera di cristallo, quello che accadrà è difficile da prevedere, anche per la fluidità delle forze politiche, l'importanza di gruppi misti totalmente eterogenei: gestire quella fase sarà totalmente un'incognita. Ma, indipendentemente da chi il Parlamento e i grandi elettori decideranno dovrà essere prossimo Presidente della Repubblica, io credo non si possa tornare al voto perché vi sono degli elementi di necessità che debbono per forza prevedere una continuità e non una sospensione lunga per un momento elettivo: tra campagna elettorale, elezioni, formazione del governo passerebbero sei mesi", continua.

"Credo che in questo momento -con le risorse del Pnrr da incanalare nelle diverse strade di investimento previste, la gestione della pandemia che comunque non è finita- pensare di portare il Paese al voto sia un errore, dunque a prescindere da chi sarà il Presidente della Repubblica credo si debba proseguire in questa Legislatura", osserva.

Quanto al presidente Draghi, "credo abbia dimostrato di essere in grado di condurre il Paese in questa fase complessa, con una situazione politica non facile da gestire all'interno di un Cdm e di un Parlamento con tante forze così diverse che assieme devono prendere delle decisioni, Draghi ha sempre dimostrato di non cercare un equilibrio ma di fare le cose di cui è convinto, a volte contrastando in qualche modo gli interessi di una forza, qualche volta di un'altra, ma alla fine se è convinto che una strada è quella giusta è in quella direzione che si muove. Ed è questa l'unico modo che aveva per affrontare questo ruolo così complicato. Nel caso ci fosse un voto del Parlamento per Draghi Presidente della Repubblica, trovare una persona di altrettanta capacità e autorevolezza non sarebbe facile, dunque il primo pensiero è bene che resti presidente del Consiglio. Poi le condizioni con le quali arriveremo a gennaio e le interlocuzioni delle varie forze politiche vediamo a cosa parte...". Sulla possibilità che Draghi si pronunci su cosa intenda fare sciogliendo la riserva, "Credo che difficilmente ci si candidi a fare il Presidente della Repubblica, credo sia impensabile, ma ci saranno tante condizioni che porteranno a una direzione o ad altra".

MANOVRA - Sulla legge di bilancio "il M5S non è che promette battaglia, ma farà tutto ciò che può per migliorare alcune parti della manovra che non ci convincono, soprattutto farà tutto ciò che può per non introdurre elementi limitativi del superbonus, che è un elemento di politica economica e di transizione ecologica molto importante che ha dato grandi risultati è che quindi deve essere ampliato nella sua portata anche per edifici unifamiliari", continua il ministro, ospite in studio dell'Adnkronos.

"Il M5S farà delle proposte chiare, che in parte ha già esposto pubblicamente ed è giusto che faccia. Per il resto, ricordo che due terzi di questa manovra sono misure che abbiamo fatto proseguire rispetto a decisioni prese quando presidente del Consiglio era Giuseppe Conte, dalla transizione 4.0 al superbonus. Molte cose che sono all'interno della manovra sono cose nostre, quindi abbiamo un giudizio positivo della legge di bilancio, poi è chiaro che va migliorata negli aspetti che riteniamo sia giusto migliorare". A cominciare dal tetto Isee sulle villette, che il M5S vorrebbe più alto. "Dicendo villette - osserva Patuanelli - sembra che regaliamo soldi ai ricchi, in realtà la maggior parte del patrimonio monofamiliare è fatto da case rurali di scarsissimo valore e in mano a persone che non hanno la capacità economica di fare da soli interventi".

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