L'azzurra ottiene 12 voti, a Licheri 9, una scheda bianca. "Lavorerò per unità e condivisione, centrodestra sa essere unito"
Stefania Craxi è la nuova presidente della Commissione Esteri del Senato. La senatrice azzurra prende così il posto del pentastellato Vito Petrocelli, alla guida della terza commissione di palazzo Madama. Craxi prevale sul pentastellato Ettore Licheri, che ha avuto 9 preferenze, contro i 12 voti ricevuti da Craxi. Per lei voto del centrodestra, per il pentastellato le preferenze del suo gruppo e del Pd, a decidere i voti del misto. Il tutto a scrutinio segreto (1 scheda bianca). Un primo voto non era andato a buon fine, con la senatrice berlusconiana ferma a quota 11. Poi l'elezione.
"Con onore e con grande senso di responsabilità mi accingo a ricoprire, in questo scorcio di legislatura, il ruolo di presidente della commissione Esteri del Senato, in uno scenario internazionale delicato che non consente tentennamenti ed equivoci di sorta e richiede al contempo un surplus di diplomazia. La politica estera di un grande Paese come l’Italia, per ragioni valoriali e culturali, ancor prima che storiche e geopolitiche, non può non avere chiari connotati atlantici, un atlantismo della ragione che non ammette deroghe ma non accetta subalternità", afferma in una dichiarazione.
"È in questo contesto -aggiunge- che dobbiamo avere l’ambizione di essere protagonisti di pace, ricoprendo un ruolo guida sul fronte Sud e nelle acque inquiete del Mediterraneo allargato. La politica estera di un grande Paese non può poi conoscere divisioni e, soprattutto, non dovrebbe essere mai oggetto di scontro. Per questo, pur ringraziando tutti i senatori che hanno espresso fiducia nella mia persona, anche oltre i confini del centrodestra tradizionale, posso assicurare che lo spirito di unità e condivisione caratterizzerà la guida della commissione Esteri".
"Infine, voglio rivolgere un ringraziamento particolare al mio presidente, Anna Maria Berini, a cui ascrivo il merito di questa mia elezione, a Forza Italia, da sempre baluardo dei valori atlantici, nelle persone di Antonio Tajani e di Silvio Berlusconi ed a tutte le forze di centrodestra che ancora una volta -conclude Craxi- dimostrano che sulle grandi questioni di fondo trovano sempre le ragioni della loro unità".