Il dato più verosimile mette in fila i consensi di Lega-Fi-Fdi per la Craxi, cui si sarebbero aggiunti 3 voti del Misto e quello di Dessì di Cal.
E' caccia al voto in Senato, dopo l'elezione della presidenza della Commissione Esteri, finita all'azzurra Stefania Craxi. Dei 22 voti disponibili solo alcuni possono con certezza approssimativa - per dichiarazione stessa dei votanti o per appartenenza - essere attributi a uno dei due candidati che si sono confrontati in mattinata, la vincente Craxi e il perdente Licheri.
Il dato più verosimile mette in fila i consensi di Lega-Fi-Fdi per la Craxi, cui si sarebbero aggiunti 3 voti del Misto e quello - a sorpresa - di Dessì di Cal. Per Licheri i 5 del M5S, i tre del Pd e il voto di Italia viva. Una ricostruzione del voto che però potrebbe non essere del tutto aderente a quanto successo realmente. Dubbi ci sono infatti su possibili defezioni nel fronte pro-Licheri. Dubbi che tengono alta la tensione in Senato.
A votare a favore, di Stefania Craxi secondo una prima ricostruzione, nel dettaglio sarebbero stati gli azzurri, con Enrico Aimi e la presidente del gruppo Anna Maria Bernini, che sostituiva Adriano Galliani, i 4 della Lega (Tony Iwoby, Stefano Lucidi, Manuel Vescovi e Roberto Calderoli, che sostituiva Matteo Salvini), poi il senatore di Fdi Adolfo Urso. Anche Fabio Di Micco, Mario Monti e Raffaella Pacifico del Misto alla fine avrebbero scelto Craxi. Così come dovrebbe aver fatto Emanuele Dessì di Cal.
Per Licheri - che ha raccolto 9 voti - quelli dei cinque pentastellati, Gianluca Ferrara, Simona Nocerino, Paola Taverna e Mariolina Castellone. Poi i tre del Pd (Alessandro Alfieri, Fabio Porta e Luigi Zanda). Per Licheri anche Giuseppe Cucca di Iv, presente al posto di Laura Garavini. Infine la bianca di Pier Ferdinando Casini.