"Lascerei che si interroghi con la propria coscienza e decida"
"Lascerei che Di Maio si interroghi con la propria coscienza e decida, io non chiederò le sue dimissioni". Così il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, ospite di Lilli Gruber a 'Otto e Mezzo' su La7. "Ho letto le agenzie del discorso di Di Maio, non ho capito quale sia il suo progetto politico. L'obiettivo, a suo dire, è difendere l'euro atlantismo, a cui però non mi sembra che nessuno stia attentando. E poi appoggiare il governo Draghi, ma anche qui lo stiamo facendo in tantissimi. Spiegherà meglio questa operazione magari quando cercherà il proprio consenso elettorale, ieri non mi sembra che si sia compreso", ha aggiunto l'ex premier.
Per il leader M5S "è evidente che l'iniziativa della creazione di un nuovo gruppo politico non è un'idea che può essere nata in un giorno solo. Noi non sapevamo che ci fosse questa concretezza, ma era chiaro che Di Maio seguisse una sua agenda sin dal significativo passaggio del Quirinale"
Il ministro degli Esteri, continua Conte, "non si deve permettere di minare l'onore del Movimento 5 Stelle, lui per primo dovrebbe essere consapevole del lavoro e della fatica che serve fare per tenere la barra dritta. Non voglio parlare del passato, ma se parliamo del Conte 1 e del Conte 2, bisogna anche ricordare dei gilet gialli...". Il ministro, prosegue, "ha parlato di allineamento alla Nato, ma gli do un suggerimento: parliamo di collocazione, perché sennò significa che gli altri dettano la linea e noi ci allineiamo. Io invece penso che dovremmo dare il nostro contributo per delinearla".
Il leader M5s non ha "elementi per dire che la nascita del gruppo sia stato favorito o addirittura incoraggiato da altri in questo percorso. Draghi? Bisogna chiederlo a loro... Noi nel governo ci siamo e ci saremo fino a che saremo in grado di tutelare gli interessi dei cittadini e continuare le nostre battaglie. Si sta scatenando uno tsunami che colpirà anche il ceto medio, noi abbiamo detto fin dal principio che le spese per gli armamenti andavano ridimensionate, ma per settimane si è parlato del 2% del Pil...".
"Con Di Maio - ha sottolineato - personalmente io ho rapporti recenti, ma è ovvio che c'è una storia importante, anche istituzionale, del Paese che ieri è finita. Ieri sera quindi non ho stappato una bottiglia ma è pur vero che c'è un elemento di chiarificazione perché le sue posizioni ormai sono evidentemente lontane da quelle del Movimento".
"Lasciamo che si definisca questo gruppo e la loro azione, prima di dire se potremmo allearci con loro. A me sembra che si ricorrano delle velleità più che di esprimere un progetto nuovo. Mi sembra che si punti soprattutto ad occupare uno spazio, ma c'è un affollamento pazzesco al Centro, ma così la politica rischia di essere determinata dai personalismi... Io a Di Maio gli auguro comunque buona fortuna", assicura. "Si figuri - aggiunge - se non voglio parlare a Luigi Di Maio. Ma noi abbiamo dei progetti politici precisi e degli obiettivi... Chi ci sta, bene. A partire dal Pd, con cui c'è già un dialogo in corso. Per noi la politica non è stringere mani".
"Se parliamo di forza del Movimento - ha detto ancora Conte -, penso che non possiamo risolverla solo nel numero di parlamentari. Come non la perse il Pd quando se ne andò Renzi. A noi ci penalizzò la sentenza di Napoli e forse il progetto lo avremmo dovuto elaborare in più breve tempo... Grillo? Ci siamo confrontati, siamo dispiaciuti umanamente ma Grillo è dalla parte del Movimento e delle persone che ogni giorno si rimboccano le maniche per i suoi principi".
"Draghi? E' un po' che non ci sentiamo - aggiunge -, sicuramente lo sentirò questa settimana, ci confronteremo per valutare la situazione e capire come procedere ma assolutamente non metterò in discussione il nostro sostegno al governo. Lo andrò a trovare e gli parlerò".