A Roma il dibattito sul premierato e le proposte di modifica alla riforma costituzionale presentate dal Movimento IoCambio
Forte limitazione del subentro di un secondo premier non eletto; Introduzione del doppio turno con ballottaggio per l'elezione del presidente del Consiglio; Introduzione del limite di due mandati per il presidente del Consiglio; Previsione di maggioranze rafforzate (2/3 dell'Assemblea in tutte le sedute per l'elezione del presidente della Repubblica; Introduzione di uno Statuto delle opposizioni. Sono le proposte di modifica alla riforma costituzionale premierato, formulate da IoCambio, movimento indipendente e apartitico impegnato nel percorso di promozione delle riforme istituzionali "necessarie a garantire stabilità e governabilità del Paese, oltre a senso di responsabilità dei politici" intorno al quale si sta costituendo un forte movimento bipartisan che vuole portare 'a casa' la riforma senza cadere nelle maglie del referendum confermativo.
Le proposte sono state presentate e discusse a Roma al primo incontro del Movimento, organizzato a Roma presso la sala convegni dell'Ara Pacis, con la partecipazione tra gli altri del presidente del Movimento ed editore di De Agostini, Nicola Drago; del ministro per le Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati; del vice presidente di Erg, Alessandro Garrone; del presidente di Angel Holding Vito Pertosa; di Valentina Galli, Officine Italia; di Davide Dattoli Fondatore Talent Garden; Bendetta Bonifati, vice presidente Ance Roma; Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera; Paola Severino, presidente Sna; Valeria Torta, 20 e 30.
"Riteniamo che questa discussione sia troppo importante per il futuro del Paese non può rimanere confinata alle aule parlamentari - afferma Nicola Drago - Per questo ci proponiamo di favorire fin da subito un dibattito che veda la più estesa partecipazione popolare sulle prospettive di riforma". "Oggi è il primo giorno di Primavera, speriamo sia di auspicio. Non lasciamo che i partiti maltrattino il tema delle riforme costituzionali. Ognuno di noi ha la responsabilità per dire io ho contribuito a qualcosa".