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Rave party, arriva la stretta del governo: cosa prevede

Dubbi di Tajani in Cdm su uso intercettazioni: "Stiamo attenti"

(Fotogramma)
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31 ottobre 2022 | 16.48
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Il Cdm ha dato il via libera alle norme che prevedono la stretta sui rave party. "Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000" è quanto prevede la nuova norma anti-rave disegnata dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e introdotta dal governo Meloni.

La norma introduce una nuova fattispecie di reato, l'invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica, che, si legge nel primo comma del nuovo articolo 434 bis del codice penale, "consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica".

Il Consiglio dei ministri, raccontano, si sarebbe concentrato soprattutto sui provvedimenti riguardo la giustizia. A cominciare dal dl sui rave party. In particolare, ci sarebbe stato un confronto politico sulla possibilità di utilizzare le intercettazioni per limitare i raduni illegali. Raccontano che il vicepremier Antonio Tajani abbia sollevato il problema intercettazioni, appunto, manifestando delle forti perplessità. Dobbiamo stare attenti, l'utilizzo di questo strumento va contenuto e circoscritto ai reati di mafia, sarebbe stato il ragionamento del ministro degli Esteri, che avrebbe proposto di evitarne il ricorso per arginare il fenomeno dei rave party. I dubbi di Tajani, riferiscono alcuni presenti, sarebbero stati accolti, anche dal premier Giorgia Meloni.

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