"L'azione ordinata questa notte dal presidente Usa Donald Trump è una risposta motivata a un crimine di guerra". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni dopo l'attacco Usa contro una base chimica in Siria. "L'uso delle armi chimiche è vietato dalle convenzioni internazionali, da numerose risoluzioni delle Nazioni Unite. Non può essere circondato dall'indifferenza e chi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti e mistificazioni", ha detto ancora.
"Come è noto - ha spiegato il premier -, questa azione si è sviluppata nella base aerea dove erano partiti gli attacchi con l'uso di armi chimiche nei giorni scorsi". E' stata un'azione militare ''contro un crimine di guerra di cui il responsabile è il regime di Assad. Credo che le immagini di morte e sofferenza che abbiamo dovuto vedere nei giorni scorsi in seguito all'uso di armi chimiche sono immagini che non possiamo accettare di rivedere''.
''Gli Usa - ha detto ancora - hanno definito la loro azione come un'azione puntuale e limitata e non come una tappa di un'escalation militare".
"Ho sentito Hollande e Merkel". C'è "impegno comune", ha spiegato, per il "contributo dell'Europa" a riprendere il negoziato e trovare una soluzione politica della crisi siriana. "Sono convinto - ha continuato il premier - che l'azione di questa notte degli Usa possa accelerare le chance di un negoziato politico" per la crisi siriana.
"L'Italia è sempre stata convinta che una soluzione duratura" della crisi siriana "vada ricercata nel negoziato. Questa - sottolinea Gentiloni - è sempre stata e resta la nostra posizione. Il negoziato deve comprendere tanto le forze di opposizione quanto quelle del regime, deve svolgersi sotto l'egida delle Nazioni Unite e deve vedere un ruolo decisivo e costruttivo della Russia''.