Poi scherza: "Chiamatemi presidente, a Roma sono tutti dottori e presidenti..."
''Mi chiami pure presidente, tanto a Roma sono tutti dottori e presidenti...". Raggiunto al telefono dall'Adnkronos Guido Crosetto sta al gioco e sorride quando gli viene chiesto come ci si sente, per un giorno, nei panni di candidato alla presidenza della Repubblica. Per denunciare e stoppare il ''balletto surreale delle bianche'', Fdi ha lanciato in queste ore l'operazione 'Guido for president', chiedendo ai suoi grandi elettori di indicare nella scheda, alla terza votazione per il Colle, il nome dell'ex sottosegretario dei governi Berlusconi e poi fondatore del partito di Giorgia Meloni.
Crosetto si fa serio e dice: ''E' una cosa che mi fa piacere esser stato scelto come nome di bandiera dal partito che ho contribuito a fondare pure essendo fuori dalla politica da anni... Mi ha chiamato Meloni per chiedermi se mi dispiaceva o meno essere indicato nella scheda. Per carità!, le ho risposto, perché per chi ha rispetto delle istituzioni è sempre un onore, visto che è sempre una testimonianza. Ci mancherebbe altro. Mi auguro - aggiunge di nuovo divertito l'ex parlamentare azzurro, scherzando sulla sua stazza fisica - che venga scelto un grande presidente e non un presidente grande come me...". Crosetto non fa pronostici su come andrà a finire, né vuole commentare i due quirinabili in campo, Draghi e Casini: ''Non lo so cosa succederà, ma non lo sa nessuno...''.
Poi, dopo lo spoglio della terza votazione, commenta: ''I miei 114 voti dimostrano che Giorgia Meloni aveva ragione e ha lavorato bene: i 'grandi elettori' del centrodestra volevano esprimersi e vogliono un presidente della loro area...''.