"Come ho votato? Ho seguito l'ordine di scuderia"
"Ognuno deve fare ancora i suoi nomi" sul Quirinale. C'è spazio per un nome condiviso? "Quello giusto ancora non è uscito fuori". Può essere quello di Mario Draghi? "Draghi può uscire alla fine". Umberto Bossi risponde così ai cronisti nel cortile della Camera. Come ha votato oggi? "Ho seguito l'ordine di scuderia", risponde il Senatur con un sorriso.
"Berlusconi? Ha coraggio, è la sua dote. Ma la dote che gli manca è la pazienza" dice poi ai cronisti che gli chiedono della mancata candidatura di Silvio Berlusconi per il Colle.
Bossi è stato il primo a votare oggi all'avvio delle votazioni sul Colle alla Camera. Cravatta 'verde padano' e pochette nel taschino della giacca in tinta, Bossi ritorna in Parlamento nella veste di 'grande elettore' per dare il suo contributo all'elezione del nuovo capo dello Stato. Il Senatur si presenta in sedia a rotelle, accompagnato da un assistente e da Roberto Calderoli. Appare dimagrito ma lucido e in vena di chiacchiera.
Il nodo della cravatta è allentato come ai vecchi tempi. L'immancabile sigaro tra le dita della mano destra, si ferma a parlare con chi lo saluta nel cortile interno di Montecitorio dopo aver votato. Prima il ministro M5S, Federico D'Incà. "C'è un giovane cronista che vuole farle una domanda", si sente da dietro e arriva Giancarlo Giorgetti. Poi il saluto molto affettuoso con Pier Luigi Bersani. "Ti posso salutare anche io Pier Luigi?", dice Calderoli a Bersani. "Ciao ma con queste mascherine... sembri persino bello".