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Tweet pro Hitler, Procura sequestra profilo del prof: è indagato

Aperto un fascicolo per discriminazione razziale etnica e religiosa, aggravata da negazionismo

Dal profilo twitter di Emanuele Castrucci
Dal profilo twitter di Emanuele Castrucci
03 dicembre 2019 | 20.31
LETTURA: 3 minuti

di Paolo Martini

La procura di Siena, su disposizione del procuratore capo Salvatore Vitello, ha ordinato il sequestro preventivo del profilo Twitter del professore Emanuele Castrucci, ordinario di filosofia del diritto dell'Ateneo senese, e l'oscuramento dei tweet a sostegno di Adolf Hitler. L'esecuzione dei provvedimenti è stata data delegata alla polizia postale.

Il procuratore Vitello ha aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, aggravata da negazionismo. La polizia postale ha bloccato l'account intestato al professor Castrucci, impedendo al titolare del profilo non solo di accedervi ma anche di modificare o cancellare i tweet oggetto dell'indagine penale a suo carico.

L'indagine, secondo fonti investigative, potrebbe essere estesa anche ad altri utenti di Twitter che potrebbero aver condiviso i post del professore Castrucci. Anche coloro che hanno commentato positivamente il tweet a favore del dittatore nazista potrebbero entrare in un fascicolo collegato al filone principale dell'inchiesta che vede indagato il docente.

La polizia postale è stata incaricata, inoltre, di accertare l'esistenza, su altri social network o sempre su Twitter, di altri profili riconducibili a Castrucci, in modo da verificarne il contenuto.

Nei confronti di Castrucci sono state presentate tre denunce: dall'Università di Siena, a firma dal rettore Francesco Frati, dall'Avvocatura della Regione Toscana, per apologia di fascismo, su richiesta del presidente Enrico Rossi, e dalla Comunità ebraica di Firenze e Siena.

Ieri il rettore Francesco Frati ha chiesto il licenziamento per il professore Emanuele Castrucci, per le affermazioni filo-naziste scritte su Twitter, a cui il Senato Accademico ha dato parere favorevole all'unanimità. Nei confronti del filosofo è stato avviato "un procedimento disciplinare interno" e sarà proposta la sua "destituzione" dalla cattedra.

Gi atti del caso sono stati trasmetti al Collegio di Disciplina dell'Ateneo che dovrà esaminare la proposta della sanzione "della destituzione ai sensi dell'articolo 87, punto 4 del Regio Decreto 31 agosto 1933 n. 1592 e dell'art. 10 della Legge 30 dicembre 2010 n. 240". La destituzione dall'incarico comporta di fatto il licenziamento. Il Collegio di Disciplina svolgerà il suo compito nell'arco di un mese e ascolterà anche le "ragioni" del professore ammonito. Dopo di che sarà emessa la 'sentenza'.

"A me nessuno studente aveva segnalato questi casi. Anche io ieri leggendo indietro i tweet del professore sono rimasto abbastanza sconvolto, si tratta di una escalation. Alla luce di quello che abbiamo letto ieri, sicuramente qualche mese fa avremmo potuto capire che c'era qualcosa di strano, ma si trattava di tweet molto meno virulenti di quello clamoroso pubblicato due giorni fa" ha detto il rettore Francesco Frati parlando oggi con i giornalisti.

Rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se avesse parlato con Castrucci, Frati ha spiegato: "Non ho parlato con lui perché avendo deciso di adire alle vie legali ci parleranno eventualmente i miei avvocati. Ho ricevuto da lui un messaggio in cui continua a rivendicare la sua libertà che secondo noi non è ammissibile perché travalica quanto previsto dalla Costituzione e dal nostro ordinamento penale".

"Vogliamo fare chiarezza e capire come impedire a questo professore di continuare a insegnare - ha aggiunto il rettore - E' necessario procedere nella maniera più diretta e spedita affinché questi fatti siano perseguiti. Lo abbiamo fatto attraverso un esposto denuncia alla procura della Repubblica presso il tribunale di Siena, lo abbiamo fatto con l'avvio di un procedimento disciplinare che ovviamente seguirà le strade dettate dai nostri regolamenti interni. Quel tipo di comportamenti non deve trovare spazio nei nostri atenei".

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