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Paragone: "Condizionatori? Draghi spieghi o chiederò a Parlamento di spegnerli"

La provocazione del leader di Italexit.

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa
08 aprile 2022 | 16.41
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"Dopo la surreale uscita del Premier sui condizionatori, chiederò ai presidenti di Camera e Senato di togliere l'obbligo di giacca e cravatta e di ridurre la portata dei condizionatori d'aria in Parlamento, negli uffici ministeriali e nelle P.a.", è la provocazione di Gianluigi Paragone, leader di Italexit. "Draghi deve smetterla con assurde demagogie e dare risposte chiare sul futuro del Paese. In queste settimane si è schierato a favore della produzione e dell'invio di armi all'estero calpestando l'articolo 11 della Costituzione. Ora è fra i principali fautori della linea dura e adombra l'embargo sul gas russo. Ma se venisse meno la fornitura del 40% di gas usato nel nostro Paese sarebbe una catastrofe per l'economia, oltretutto in un periodo in cui è certificato un forte calo del Pil. Il governo non ha i fondi per far fronte al caro energia, e si sta inventando una serie di interventi che non producono alcun beneficio per i bilanci di famiglie e imprese. Draghi non propone uno scostamento di bilancio né l'uso dei fantomatici soldi del Pnrr perché quei soldi non ci sono, e l'Europa non può intervenire senza provocare una crisi di nervi a tedeschi, olandesi e a tutti i sacerdoti del rigorismo".

"Allora, senza il gas russo come pensa di tenere in vita imprese e strutture produttive? Comprando gas a un prezzo supermaggiorato dagli Usa o ricorrendo ad altre fonti energetiche? Pensa forse di riproporre il nucleare? Abbia il coraggio di parlare chiaramente. Non ci dica che il carbone o i rigassificatori possono rappresentare una soluzione al problema: per riattivare una centrale a carbone, per fare solo un esempio, sono necessari due anni di lavoro".

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