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Migranti, l'opposizione attacca: "Scelte illegittime. Piantedosi riferisca in Aula"

Soumahoro sale a bordo della Humanity 1: "Meloni è responsabile di ogni vita sospesa sulla nave". Letta: "A Catania scelte inaccettabili, contrarie a umanità e regole"

(Foto dal prifilo Twitter dei Sos Humanity)
(Foto dal prifilo Twitter dei Sos Humanity)
06 novembre 2022 | 12.47
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Opposizione all'attacco del governo sulle scelte fatte per lo sbarco della Humanity 1 a Catania. Dalla nave dell'Ong 'Sos Humanity', sarebbero sbarcati 144 migranti al termine delle ispezioni. Si tratta di fragili, bambini e donne. Invece sarebbero in 35 a restare a bordo poiché uomini adulti ritenuti senza problemi medici.

Per Enrico Letta "il carico residuale e lo sbarco selettivo sono inaccettabili e contrarie ai principi di umanità e alle regole internazionali". Mentre Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera, ha parlato di "una gestione inaccettabile" da parte del governo che, a suo giudizio, ha messo in atto scelte "che sembrano illegittime, in violazione del diritto internazionale e inaccettabili dal punto di vista umanitario". "A Catania non si stanno seguendo le regole internazionali e nazionali, si sta agendo con procedure che non hanno precedenti né giustificazione e che sono gravemente lesive dei diritti di persone che hanno la sola "colpa" di essere scappate dall"inferno. La scelta del governo di distinguere arbitrariamente chi può sbarcare e chi no appare anch'essa priva di ogni fondamento giuridico", afferma Serracchiani che chiede al ministro Piantedosi di venire in Aula alla Camera a riferire sulle scelte fatte per lo sbarco della Humanity 1.

A bordo della nave è salito Aboubakar Soumahoro, deputato di Verdi-Sinistra italiana, che ha imputato al presidente del Consiglio "la responsabilità di ogni vita attualmente sospesa sulla nave al porto di Catania". "Un pool di avvocati sta seguendo la posizione legale dei 35 profughi rimasti a bordo della nave Humanity 1. Non partiranno, perché sarebbe illegale. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale", ha dichiarato.

Soumahoro ha poi lanciato un appello al presidente della Repubblica "in quanto garante della nostra Costituzione: Non si può permettere in un contesto democratico che sia l'utilizzo della Carta come un campo da ping pong. Noi non lo consentiremo, mai", ha detto. "Chi sbarca in Italia - aggiunge- sbarca in Europa. In Europa non si può dire che i confini italiani sono europei, ma poi quando sbarcano naufraghi i confini sono solo italiani". Il parlamentare denuncia infine l'assenza di mediatori culturali e di psicologi a bordo della nave durante l'ispezione. "Selezionare naufragi è in contrasto con Convenzione Onu diritto del mare. La mancanza di mediatori culturali, inoltre, crea vizi di forma nella procedura. Se i restanti naufraghi verrano respinti, violando art.19, impugneremo questa decisione in tutte le sedi opportune", aveva scritto questa notte in un post su Twitter. Mentre in un altro tweet si legge: "In questo momento al porto di Catania è in corso uno sbarco selettivo. Corpi consumati di naufraghi già sfiniti da freddo, stanchezza, traumi e torture sono considerati, per volontà del governo di Giorgia Meloni degli oggetti. UNA VERGOGNA!".

Anche secondo Nicola Fratoianni si sta "semplicemente assistendo ad una palese violazione delle norme del diritto internazionale non solo ad una opera di cinismo dal punto di vista etico, politico. La selezione dei naufraghi è una violazione ed è inaccettabile. Punto". "Anche modificando l’atteggiamento dell’Europa, si devono mettere l’animo in pace: ai naufraghi deve essere assicurato un porto sicuro di sbarco, che non sono quelli della Libia. Lo sbarco deve essere garantito a tutti, poi viene il tema della redistribuzione e dell’accoglienza. È un po’ difficile che il governo italiano chieda agli altri Paesi uno sforzo maggiore, quando è per primo questo governo a violare la legge", ha spiegato il segretario di SI. Il ministro dell’interno dovrà venire al più presto in Parlamento a rispondere del suo operato", ha concluso.

Sulla nave anche il senatore del Pd Antonio Nicita: "Siamo ancora qui dopo una lunga notte. Ci sono ancora 25 ragazzi pakistani che “siccome stanno bene” secondo le nuove direttive del Governo dovrebbero ripartire con la nave per essere eventualmente identificati nel paese associato alla bandiera della nave ONG. Ma la nave ha attraccato e secondo le vigenti regole internazionale gli stranieri vanno fatti scendere per essere identificati e valutarne eleggibilità asilo". "Intorno alle 7 siamo saliti sulla nave con On. Soumahoro perché un ragazzo è collassato e si è ripreso dopo lungo massaggio cardiaco. Abbiamo chiamato un’ambulanza perché vi erano molte auto polizia e carabinieri ma nessuna ambulanza. Dopo venti minuti il ragazzo è stato trasportato in ospedale -prosegue Nicita-. Ci guardano, piangono. Ci dicono che possono scendere perché stanno bene, anche se in realtà sono esausti. Non hanno capito la logica perversa della direttiva del Governo. E noi non riusciamo a spiegargliela. Il comandante aspetta. Ma di certo non ripartirà”.

"L'azione sconsiderata del ministro Piantedosi ha prodotto una situazione illegale e paradossale. E' incredibile che un ministro dell'Interno, di concerto con i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e con quello della Difesa, abbia emanato un atto amministrativo così platealmente in contrasto con le legge italiana che impone che lo straniero rintracciato in occasione dell'attraversamento irregolare della frontiera interna o esterna o giunto nel territorio nazionale a seguito di operazioni di salvataggio in mare è condotto per le esigenze di soccorso e di prima assistenza presso appositi punti di crisi e per le operazioni di rilevamento dattiloscopico e segnaletico. Si aggiunga che i naufraghi rimasti a bordo, in base a una selezione anch'essa operata discrezionalmente, sicuramente non lasceranno il nostro Paese a bordo delle navi che li hanno salvati", scrive in una nota il deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi. "Il governo italiano aveva già ricevuto la disponibilità di Paesi europei a condividere l'accoglienza dei profughi e invece ha deciso di imbarcarsi in questa ridicola prova muscolare. Per ragioni ideologiche e mediatiche il governo Meloni sta aggravando il problema anziché cercare la soluzione", conclude.

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