Ipotesi intervento anche su centri di accoglienza che non funzionano. Meloni "provata" da strage di Cutro
Si lavora pancia a terra, con tanto di rinvio del preconsiglio dei ministri, fissato al pomeriggio di oggi e slittato a domani mattina alle 8.30. In vista del Cdm che si terrà domani a Cutro, dove la conta dei morti va avanti inesorabile, il governo lavora alle norme, un testo unico -quasi sicuramente un decreto- che verrà approvato nel pomeriggio di domani in una riunione alla quale si vuole attribuire un forte valore simbolico. Chi lavora a stretto contatto con il premier Giorgia Meloni, la descrive molto toccata, provata emotivamente, da una tragedia che conta oltre 70 morti, con un alto numero di minori. Un orrore senza fine.
Ecco perché il focus delle norme che arriveranno a Cutro è la lotta ai "trafficanti di vite umane". Le parole di Papa Francesco, diventate il mantra di giorni difficili: nel mirino del governo finiranno gli scafisti, con un inasprimento significativo delle pene, attualmente fissate da 1 a 5 anni, con multe che arrivano a 15mila euro. Saranno più alte, si lavora solo a definire il quadro della stretta. Oltre a introdurre un aggravante per chi provoca la morte di chi sale su barche e barchini alla ricerca di una vita migliore.
Nel provvedimento ci sarà anche una semplificazione -forte- vale a dire uno snellimento delle procedure per chi vuole entrare in Italia regolarmente, nonché un intervento normativo e burocratico per accelerare le richieste. Un punto, questo, su cui si sta lavorando anche in sinergia con i paesi africani con cui l'Italia ha stretto accordi. Ma sono allo studio - non è detto che entrino nel provvedimento ma ci si sta lavorando- anche norme per rendere efficaci le espulsioni. Che -viene rimarcato da chi lavora al dossier -non saranno mai fatte in modo 'semplicistico', a cuor leggero, ma valutando i requisiti nonché tutti i rischi del caso: nessuno verrà rispedito in un Paese considerato insicuro.
C'è inoltre sul tavolo l'ipotesi di un intervento sui centri di accoglienza che non funzionano, per migliorare la qualità di vita di chi, in fuga dal suo Paese, arriva in un hotspot, un Cas, uno Sprar, ecc. Si lavora per assicurare una accoglienza migliore, rafforzare i corridoi umanitari e aumentare i flussi, anche valutandone un'estensione temporale.
Non ci sarà invece nessuna stretta sui permessi di soggiorno: resta al momento inevasa la richiesta della Lega di ripristinare alcune norme contenute nei decreti sicurezza del governo 'gialloverde'. Ma il rapporto tra il premier Giorgia Meloni e il vice Matteo Salvini, viene assicurato, è ottimo, anche su questo dossier l'intesa sarebbe massima, suggellata dal faccia a faccia di ieri a Palazzo Chigi.
Entrambi domani in prima linea a Cutro, con il governo al gran completo e pronto a varare un provvedimento concreto, "sarà un Cdm vero, non una cosa di facciata", assicura chi lavora alle norme. Nel Comune di poco meno di 10mila anime ci saranno diversi momenti per ricordare una tragedia destinata a restare nella storia del Paese. Ma saranno circoscritti nell'area di Cutro, proprio per evitare disagi a una realtà già profondamente provata dalla strage destinata a segnarla per sempre.