"L'Italia vuole rafforzare il suo ruolo"
"L'Italia è fortemente impegnata con questo governo a rafforzare il suo ruolo nel Mediterraneo". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiudendo l'ottava edizione dei 'Dialoghi mediterranei'. "Solamente creando uno spazio di stabilità, di prosperità condivisa potremo attraversare in modo efficace le sfide epocali che abbiamo di fronte: dalla sicurezza alimentare alla salute, passando per i cambiamenti climatici. L'Italia si è fatta sempre promotrice di un approccio inclusivo, costruttivo di fronte a queste sfide".
"L'Italia -ha rivendicato il premier- è stato un precursore di questa strategia, come dimostra questa conferenza. La nostra prosperità non è possibile se non c’è anche quella dei nostri vicini. Per questo all'atto dell'insediamento del nuovo Governo ho parlato della necessità che l'Italia si faccia promotrice di un 'Piano Mattei' per l'Africa, di un modello virtuoso di collaborazione tra l'Unione europea e le nazioni africane, che abbia un approccio che, prendendo spunto da questo grande italiano, non abbia una postura predatoria, ma invece collaborativa, fondata su uno sviluppo che sappia valorizzare le identità e le potenzialità di ciascuno". Per quanto riguarda nello specifico i migranti, "l'Ue deve contrastare trafficanti e gestire rimpatri".
"La sicurezza" nell'area del Mediterraneo "è quello che ci unisce, non quello che ci divide", perché "è la precondizione dello sviluppo economico e sociale delle nazioni". "La stabilità e la sicurezza nel Mediterraneo", ha aggiunto il premier, rappresentano "interessi nazionali" ma anche "europei", che "definiscono la profondità strategica della nostra politica estera".
IL RUOLO DELL'ITALIA - "L'Italia è e può essere molto di più cerniera e ponte energetico naturale tra il Mediterraneo e l'Europa. E' una delle grandi sfide strategiche che questo Governo vorrebbe portare avanti e su cui stiamo lavorando in virtù di una posizione geografica particolare, delle sue infrastrutture, della sua proiezione cooperativa e del prezioso contributo delle proprie imprese". "Vantiamo - ha rivendicato il premier - una ricca diversificazione sia di rotte gasdotti ed elettrodotti - che di fonti. Fattore che, adesso più che mai, rappresenta un valore cruciale per la comune sicurezza, per la resilienza energetica e lo sviluppo di relazioni sempre più strette. Il nostro partenariato strategico in particolare con l'Algeria ci ha permesso in questi mesi di agire rapidamente per ridurre la nostra dipendenza dal gas naturale russo. Il Mediterraneo allargato è la colonna della sicurezza energetica italiana: da esso proviene circa il 45% dell'import di gas naturale. Oggi arriviamo a quasi il 60% con le forniture via Tap attraverso Turchia, Grecia e Albania".
"Enormi sono le potenzialità dell'area e il contributo che può dare alla sicurezza energetica europea in questa fase di crisi, non solo per quanto attiene al gas naturale, ma anche per lo sviluppo e scambio di nuove energie sostenibili, convenienti e accessibili. E' corretto che la proiezione, che l'ambizione di tante Nazioni africane debba essere quella di essere protagoniste nella transizione ecologica e nelle materie della sicurezza energetica. E proprio perché noi siamo consapevoli di questo, il Sistema Italia - aggiunge Meloni- è attivo in quasi ogni Paese dell'area nel rapido sviluppo di energie rinnovabili, nell’avanzamento tecnologico, nelle infrastrutture digitali e nelle reti intelligenti".
LIBIA - "La piena e duratura stabilizzazione della Libia rappresenta una delle più urgenti e delicate priorità di politica estera e di sicurezza nazionale, anche in ragione degli impatti che una protratta instabilità in Libia è suscettibile di avere anche in termini di flussi migratori, di sicurezza degli approvvigionamenti energetici di tutta l'Europa" dice Meloni. "Vogliamo da qui rinnovare -ha aggiunto il premier- il nostro invito agli attori politici libici, a impegnarsi al fine di dotare il Paese di istituzioni solide e democraticamente legittimate. Sarà a quel punto possibile finalizzare anche il processo di ritiro dei mercenari e combattenti stranieri dal Paese. Solo un processo a guida libica con il sostegno delle Nazioni unite potrà portare ad una soluzione piena e duratura della crisi nel Paese".
ISRAELE E MONDO ARABO - "Guardiamo con attenzione al processo di normalizzazione delle relazioni tra Israele e il mondo arabo e alla necessità di re-internazionalizzare il processo di pace per giungere ad una soluzione a due Stati che sia praticabile, giusta e direttamente negoziata tra le parti" sottolinea il premier.
IRAN E AFGHANISTAN - "In un'area così complessa e sottoposta a sfide continue e a continui cambiamenti, come quella mediterranea, le donne e i giovani possono svolgere un ruolo fondamentale nella costruzione di società più coese e resilienti. E necessario consentire loro di mettere a frutto la loro visione e le loro energie, rendendoli protagonisti del loro futuro e di quello delle rispettive società, garantendo in pieno i loro diritti e lottando contro ogni forma di violenza e discriminazione" dice il premier. "Non possiamo fingere di non vedere quanto sta succedendo in questi mesi alle donne e ai giovani che manifestano in Iran. Erodere spazi di libertà o impedire a donne e ragazze di accedere al lavoro e all’istruzione –e qui penso soprattutto all'Afghanistan– significa porre un’ipoteca sul futuro di quei Paesi. Non c’è avvenire senza il riconoscimento delle libertà fondamentali e senza la garanzia della pari dignità fra tutti gli esseri umani".
"Nel Mediterraneo meridionale e orientale, dove il 40% della popolazione ha meno di 25 anni, la disoccupazione giovanile è tra le più alte al mondo da oltre due decenni, nonostante gli alti livelli di istruzione dei giovani in tutti i Paesi dell'area euro-mediterranea. Quanto alle donne, non vi può essere sviluppo senza che possano diventare protagoniste della loro società. Questo - aggiunge Meloni- richiede creazione di posti di lavoro e promozione di un ecosistema locale favorevole all’imprenditorialità giovanile e femminile, così come alla partecipazione alla vita pubblica delle società di appartenenza".
LIBERTA' RELIGIOSA - "Tra le libertà fondamentali che l’Italia si impegna a sostenere c’è la libertà di religione e di credo: un diritto umano fondamentale che troppo spesso viene ancora negato o non sufficientemente garantito" ha detto il presidente del Consiglio. "L'Italia -ha assicurato il premier - è al fianco delle minoranze religiose vittime di attacchi, violenze e discriminazioni in ogni parte del mondo e sostiene gli sforzi dei nostri partner nel Mediterraneo allargato affinché queste comunità vengano protette e con esse il valore centrale della libertà religiosa, della tutela e del rispetto del patrimonio religioso e dei luoghi sacri".
ITALIA-NIGER - "A margine di #MED2022 ho incontrato il Presidente del Niger @mohamedbazoum. Al centro del colloquio la situazione di instabilità del Sahel e il ruolo centrale del Niger nel contrasto al terrorismo e nella gestione dei flussi migratori irregolari verso il Mediterraneo centrale" twitta Giorgia Meloni. "Ho ribadito volontà di lavorare insieme per combattere il radicamento dell’estremismo islamico e dell’immigrazione illegale, attraverso un modello di cooperazione che miri a valorizzare le potenzialità delle nazioni africane e conduca a risultati tangibili di reciproco beneficio".