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M5S sempre più partito: verso segreteria politica

(Fotogramma /Ipa)
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12 febbraio 2019 | 18.12
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di Ileana Sciarra

Era un tabù, ha smesso di esserlo. E ora che il voto in Abruzzo ha punito il M5S alle urne, nei piani alti grillini si ragiona sulla necessità di dotare il Movimento, a quanto apprende l'Adnkronos, di una vera e propria segreteria politica. L'idea - che in realtà circola già da qualche anno in seno ai 5 Stelle, ma che dopo lo stop del voto in Abruzzo ha trovato nuova linfa e ora sembrerebbe a un passo da trovare concreta realizzazione - viene però smentita dai vertici pentastellati, nonostante sia stata riferita all'Adnkronos da fonti di primo piano del Movimento.

La segreteria avrebbe una divisione per aree tematiche, ruoli ben definiti e una strutturazione che renderebbe il Movimento più vicino ai partiti tradizionali. E che, proprio per questo, starebbe trovando qualche resistenza in ambienti milanesi, in particolare in quel Davide Casaleggio 'custode' del dogma del partito fluido tanto caro al padre, Gianroberto. Un'altra variabile da tenere in considerazione, di non poco conto, è costituita poi da Beppe Grillo, che del M5S è pur sempre il garante. Ma nel Movimento cresce la convinzione che Luigi Di Maio abbia bisogno di una struttura più articolata alle spalle: "Così è troppo solo", il ragionamento che rimbalza con forza in queste ore. Tanto più che con gli impegni istituzionali e di governo il Movimento fa fatica a comunicare al suo interno, e il rischio di cortocircuiti potrebbe essere tenuto a bada solo dotandosi di una struttura vera e proprio. Dunque referenti che rispondano per determinati temi e aree di competenza: in sintesi una vera e propria segreteria politica. Che i 5 Stelle - c'è da scommetterci - si guarderanno bene da definire in questo modo. Anche perché l'ipotesi che prende quota si accompagna a un altro dogma del M5S pronto a cedere: l'apparentamento con le liste civiche, finora bandito nel Movimento e ormai ipotesi sempre più sul tavolo.

Intanto però si ragiona sulla struttura che potrebbe costituire la nuova ossatura del Movimento: da un lato, spiegano fonti autorevoli all'Adnkronos, c'è chi spinge per una versione più leggera - linea che sembra al momento prevalere - dall'altro chi vorrebbe un assetto ben più marcato e definito. Si tratterebbe, comunque, della prima compagine di cui si dota il M5S dopo il direttorio nato -per volontà di Grillo e Casaleggio e tra le proteste della base e degli eletti- nel novembre 2014 e naufragato due anni dopo a causa delle divergenze interne sorte per vicende legate al Campidoglio.

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