Dissidenti M5S in fibrillazione a Montecitorio per le parole della deputata ed ex capogruppo Roberta Lombardi. In un'intervista ad Avvenire, la parlamentare romana è andata giù duro contro i 'ribelli'. 'Si adeguino alla maggioranza o se ne vadano', il suo pensiero. "Parole come sassi - si sfoga in cortile un 'ribelle' - ieri, in assemblea, hanno capito che il vento stava cambiando, per questo oggi arriva questa intervista. Tanto più che in Aula Lombardi e Currò", il deputato siciliano che aveva chiesto le dimissioni di Beppe Grillo, "ieri hanno chiarito in maniera pacifica, serena".
Chi reagisce apertamente, senza nascondersi dietro l'anonimato, è Walter Rizzetto, che in un tweet scrive: "Immagino che qualcuna abbia commesso già troppi danni per avere ancora il fiato di parlare". Tra i due, a quanto apprende l'Adnkronos, stamani ci sarebbe stato un timido chiarimento via sms. Ma la tensione resta alta, tanto più che oggi l'assemblea dei deputati grillini proseguirà per parlare ancora dell'analisi del voto europeo. "Lombardi avrebbe fatto meglio a star zitta - dice un dissidente - ma evidentemente ha avuto ordini dall'alto. Del resto, come fa a dire che Grillo e Casaleggio resteranno altri tre anni? Non parla di un tempo indefinito: dà una scadenza, parla di tre anni, segno che sa molto di più di tutti gli altri".
Tra i dissidenti, poi, serpeggia il timore di una vera e propria dinastia in casa M5S, dopo le immagini che ritraggono il figlio di Casaleggio, Davide, in missione a Bruxelles con Grillo per l'incontro con Farage. "Dopo Marina Berlusconi, abbiamo Davide Casaleggio. Anzi, 'Pier' Davide", ironizzano. E subito il nomignolo rimbalza sui telefonini, nella chat aperta ai soli dissidenti. Chi non ha voglia di scerzare è Currò, livido in volto. "Sì, sono un po' ansioso - ammette - e comunque se io mi dimetto torno a casa, in Sicilia. Io sono una persona seria".
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