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Lopalco si candida in lista civica Emiliano: "Se gioco partita è per vincerla"

Lo scienziato scende in campo alle elezioni regionali pugliesi al fianco dell'attuale governatore Pd: "Mi ha chiamato e mi ha detto che sarei l'assessore perfetto". Il racconto di "quando a Stoccolma fondammo il circolo Pd 'Sinistra sottozero'"

(Foto Fotogramma)
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14 luglio 2020 | 14.57
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E' ufficiale: Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell'università di Pisa, consulente della Regione Puglia per l'emergenza Covid-19, si candida alle elezioni regionali pugliesi al fianco dell'attuale governatore Pd Michele Emiliano e appare assai determinato: "S e gioco una partita, provo a giocarla per vincerla", dichiara all'Adnkronos Salute.

"Emiliano mi ha chiamato e me lo ha chiesto formalmente", spiega Lopalco, anche se "al momento non conosco ancora i dettagli. Oggi il presidente presentava le liste e io mi presenterò con la lista civica di Emiliano che si chiama 'Con'". E premesso che "saranno i voti quelli che contano", lo scienziato conferma di aspirare al ruolo di assessore. Ancora nessun accordo, puntualizza, confidando però che "Emiliano mi ha detto: 'Tu saresti il perfetto assessore alla Sanità'". "E' ovvio che il mio è un ruolo tecnico", ragiona l'epidemiologo.

Anche se "ho sempre avuto una passione politica e non è un mistero che mi riconosco nei valori del centrosinistra", sottolinea, "non ho mai fatto il politico di professione. Quindi il mio sarà un ruolo tecnico animato da quello che è il senso civico di mettersi a disposizione della comunità, della mia Regione".

"Sono consapevole dei miei limiti", aggiunge Lopalco. "Non sono sicuro di avere delle ottime doti di politico, né di essere bravo a raccogliere voti. Non l'ho mai fatto e non so se sarò capace o no di ottenere consensi. Quello che voglio dire ai cittadini è 'guardate, ho delle caratteristiche, sono un professore di Igiene, conosco la sanità, so come si organizza un sistema sanitario'". Non solo: "Ho visto e ho toccato con mano che cosa significa gestire un'emergenza in Puglia, con le forze che abbiamo in campo, e oggettivamente qualche idea per migliorare questo sistema me la sono fatta", assicura. "E' questo - conclude lo scienziato - il volto con cui mi presento a chi mi vorrà votare".

L'ANEDDOTO: "HO PRESIEDUTO UN CIRCOLO PD DI ITALIANI A STOCCOLMA" - "Voglio darle uno scoop: quando lavoravo a Stoccolma sono stato presidente di un circolo Pd, che fondammo con i miei amici italiani all'estero e chiamammo 'Sinistra sottozero'. Dato il luogo e il periodo, ci stava", dichiara ancora Lopalco all'Adnkronos Salute. "Eravamo a Stoccolma, intorno al 2010 - spiega lo scienziato - e con i miei amici italiani ci incontrammo perché avevamo tutti questa voglia di rappresentare l'Italia e di tenere un pochino alta all'estero la bandiera del nostro Paese, che in quel momento era un po' offuscata. Scegliemmo di chiamare il nostro circolo 'Sinistra sottozero'", sia perché "stando a Stoccolma ci stava", sia perché quello "era il periodo in cui a noi italiani all'estero ci incontravano, ci davano una pacca sulla spalla e ci dicevano 'poverini...'".

Il racconto di quella prima avventura politica scandinava serve a Lopalco per precisare un concetto: "Non è che io, essendo medico, non ho una passione politica. L'ho sempre avuta, ho i miei ideali, mi riconosco nei valori del centrosinistra e non ne ho mai fatto un mistero", rivendica il docente di Igiene.

Che sulle polemiche nate fin dalle prime voci di una sua discesa in campo tiene a fare un distinguo. "Un tema è una persona che fa un mestiere grazie al quale assume una certa popolarità, e poi la sfrutta per, che so, candidarsi e diventare senatore della Repubblica, e quindi magari con un background da virologo si mette a discutere di trasporti o di altro ancora"; tema diverso è "il mio caso specifico": un tecnico che aspira a un ruolo tecnico come quello di assessore alla Sanità. Ciò detto, anche il primo esempio fatto è "cosa successa e degnissima - puntualizza lo scienziato - perché se uno a un certo punto si trova a essere popolare, e sfrutta la sua popolarità per mettere in qualche maniera in vista delle caratteristiche e delle qualità che la gente non conosceva, se la gente le apprezza non vedo perché non dovrebbe votarlo".

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