Il senatore della Lega candidato in Ue: "Non solo non si può vilipendere, abbiamo scoperto che non è criticabile, neppure con periodi ipotetici"
"Il nostro esimio, fantastico, insostituibile, sommo mi verrebbe da dire presidente della Repubblica, abbiamo scoperto in questi giorni che si è trasformato nel ruolo lasciato vacante da Bergoglio. Essì, perché io ero rimasto che quello infallibile, e che quindi come tale dice cose giuste per definizione, fosse il Papa. Dato che evidentemente così non è, perché recentemente abbiamo visto che questo dogma dell’infallibilità del Pontefice pare non vada più di moda, l’hanno sostituto col presidente della Repubblica". Così Claudio Borghi, senatore della Lega e candidato in Ue, ai microfoni di Radio Libertà.
"Non solo non si può vilipendere, e questo lo dice un discusso e discutibile articolo del nostro Codice penale - per tutto il resto del mondo c’è già la diffamazione -, che in ogni caso c’è e che noi rispettiamo finché non lo si cambia. Invece, oltre a non vilipendere come è giusto, abbiamo scoperto che non è criticabile, neppure con periodi ipotetici", ha aggiunto il leghista.