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Inchiesta Fanpage, Segre: "Dovrò essere cacciata ancora dal mio Paese?"

La senatrice a vita: "Derive nascoste che ci sono sempre state, ma ora ci si approfitta del grande potere della destra e non ci si vergogna più di nulla". Donzelli: "Ascolteremo il suo monito"

Liliana Segre - Fotogramma
Liliana Segre - Fotogramma
29 giugno 2024 | 17.49
LETTURA: 2 minuti

"Io credo che queste derive, che sono venute fuori in questa ultima settimana in modo così eclatante, ci siano sempre state. Nascoste, non esibite, ma che in parte ci siano sempre state. E che con questo governo si approfitti di questo potere grande della destra - che del resto è stata votata, non è che sia rivoluzionaria, è andata al governo - e non ci si vergogni più di nulla". Così la senatrice a vita Liliana Segre in un'intervista a 'In onda', su La7, dopo le rivelazione dell'inchiesta di Fanpage sull'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia.

"Io ho seguito nelle varie trasmissioni questa seduta, chiamiamola così, inneggiante anche a 'Sieg Heil', quindi anche questi motti nazisti che purtroppo io ricordo in modo diretto e non per sentito dire... Ora alla mia età dovrò rivedere ancora questo? Dovrò essere cacciata dal mio Paese come sono stata già cacciata una volta?". E' una domanda provocatoria? "E' una domanda che ha una risposta", replica Segre.

Donzelli: "Ascolteremo il suo monito"

"Ascolteremo stasera, come anche nelle occasioni passate, con la massima attenzione e il massimo rispetto le parole della senatrice Segre. Sono sempre un monito per tutti gli orientamenti politici. La senatrice Segre quando si riflette sul pericoloso germe dell' antisemitismo è un simbolo di tutta la Nazione. Un simbolo che deve essere rispettato da tutti senza polemiche e senza strumentalizzazioni", afferma Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fdi, commentando le parole della senatrice e vita.

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