Fassino: "E' giusto anche per parlamentari, regole uguali per tutti"
''Certo che sono favorevole all'obbligo di green pass per accedere a Montecitorio, ci mancherebbe altro... Le regole che valgono per tutti i cittadini, valgono anche per noi parlamentari''. L'ex sindaco di Torino, Piero Fassino, si aggira in una Camera semideserta (oggi non c'è seduta d'Aula) e si ferma a scambiare qualche battuta con l'Adnkronos per esprimere il suo sì convinto all'obbligo di certificato verde anti-Covid 19 anche per l'accesso in Parlamento previsto dalle nuove misure anti contagio che il Cdm si appresta a varare nel pomeriggio.
''Visto che stiamo estendendo l'utilizzo di questo certificato a tante categorie di cittadini, è giusto che venga imposto anche ai parlamentari", spiega il parlamentare piddino, che si dice d'accordo nel sanzionare eventuali 'trasgressori': ''Le regole senza una sanzione per chi non le rispetta perdono forza...''.
Il 'palazzo' è pronto ad adeguarsi alle indicazioni governative, assicura Gregorio Fontana, questore anziano di Montecitorio. In attesa del testo definitivo, la questione sarà tra i primi punti all'ordine del giorno della riunione dalla capigruppo, convocata mercoledì prossimo nel primo pomeriggio per definire il calendario dei lavori del mese di ottobre.
"Le misure che il governo ha adottato per la gestione della pandemia - dice Francesco D'Uva, questore e deputato M5S- sono state, fino ad oggi, recepite dalla Camera nel rispetto della propria autonomia costituzionale. Dal 6 agosto, infatti, il green pass è obbligatorio per tutti i deputati sia negli spazi di ristorazione sia in altri luoghi come la biblioteca. Anche questa volta, nei limiti e nel rispetto delle prerogative parlamentari, valuteremo le future misure e la loro applicazione a Montecitorio".
Sulla stessa linea di Fassino il presidente dei deputati di Leu, Federico Fornaro, che prima di entrare al ristorante della Camera (dove già era previsto l'obbligo di green pass) assicura: ''Sono d'accordo con il nuovo provvedimento del governo: noi deputati dobbiamo rispettare le stesse regole che valgono per tutti i cittadini, punto''. L'ex capogruppo Dem Graziano Delrio non ha dubbi: ''Sono assolutamente d'accordo con questo obbligo anche per noi deputati. Siamo parte di una comunità e ci dobbiamo adeguare, come tutti, alle regole dell'intera comunità''.
''Il Parlamento è un luogo di lavoro e noi vogliamo che tutti possano lavorare in sicurezza. Per questo - dice il deputato azzurro, Sestino Giacomoni, membro del Coordinamento di presidenza di Forza Italia- è giusto e corretto che deputati e senatori debbano esibire il green pass ogni qualvolta" entrano nei 'palazzi della politica'. Forza Italia è sempre stata favorevole al certificato verde, che consideriamo un passaporto di libertà e di tutela della salute, soprattutto sul lavoro. Non caso, siamo stati tra i primi a proporre l'obbligo di green pass per accedere alla Camera e al Senato''.
Il forzista Mauro D'Attis, coordinatore regionale del partito di Silvio Berlusconi in Puglia, ha coniato una sorta di slogan: ''o tamponato o vaccinato. Sono sempre stato favorevole al green pass, come il mio partito. Figuriamoci ora che va presentato per accedere al palazzo. Se qualcuno, in nome della libertà del mandato parlamentare, non vuole vaccinarsi, almeno si tamponi prima di entrare in Aula, per una questione di rispetto delle istituzioni ma anche dei colleghi. Ora che ci sarà un nuovo provvedimento di governo con l'obbligo di certificato verde anche per entrare in Parlamento non si porrà più nemmeno il problema dell'Aula".
Anche Fdi, da sempre contraria alla certificazione verde, è pronta ad adeguarsi alle nuove regole del governo Draghi per accedere ai servizi del Parlamento. Il responsabile cultura del partito di Giorgia Meloni, Federico Mollicone, dice all'Adnkronos: ''Noi siamo e restiamo contrari in assoluto all'obbligo di green pass, perchè anticostituzionale e limitativo delle libertà individuali, ma, dal momento che ora varrà per tutti gli italiani, deve valere anche per noi parlamentari".