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Governo, Berlusconi spunta solo 2 viceministri e perde Mangialavori

Esclusi anche Cappellacci e Barelli, sei i sottosegretari di Forza Italia

Fotogramma /Ipa
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31 ottobre 2022 | 20.08
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Alla fine della fiera Silvio Berlusconi spunta sei sottosegretari e due vice ministri. Ma perde per strada tre nomi, dati per favoriti fino all'ultimo: il coordinatore regionale in Calabria Giuseppe Mangialavori, considerato vicino a Licia Ronzulli, l'ex governatore Ugo Cappellacci, suo uomo in Sardegna e Paolo Barelli, capogruppo uscente alla Camera e fedelissimo di Antonio Tajani, in pole come 'vice' di Matteo Piantedosi al Viminale. I primi due sarebbero rimasti fuori a causa delle resistenze di Giorgia Meloni legate a vicende processuali: dalle carte di alcuni procedimenti giudiziari calabresi sarebbe emersa una vicinanza di Mangialavori (mai indagato) a un clan 'ndranghetista, mentre Cappellacci sarebbe a processo per corruzione e peculato. Anche su Barelli, secondo alcune fonti parlamentari di centrodestra, sarebbero state espresse perplessità di questo tipo.

'Caduti' i tre big azzurri, il Cav, raccontano, è corso ai ripari per sostituirli, cercando nello stesso tempo di assicurare caselle all'ala sudista del partito sul piede di guerra perchè considerata sotto rappresentata a palazzo Chigi e di garantire una quota rosa, come chiesto da via della Scrofa. Da qui la scelta dell'ex premier di puntare soprattutto su berlusconiani della prima ora, come il suo avvocato e responsabile giustizia di Fi, Francesco Paolo Sisto, diventato vice del Guardasigilli Carlo Nordio, e un fedelissimo rimasto escluso dal Parlamento e ora 'risarcito', come Valentino Valentini, interprete personale del Cavaliere e consigliere di politica estera, specialmente per i rapporti con Mosca, promosso al nuovo Mise (non si sa se con la delega alle Tlc, che ha sempre fatto gola agli azzurri). Senza contare l'ex presidente della Vigilanza Rai, Alberto Barachini, promosso sottosegretario all'Editoria.Tre posti chiave per il leader forzista, che 'compenserebbero' ampiamente la mancata conquista del ministero di via Arenula.

Come previsto, è entrato in squadra anche il quarantenne Matteo Perego di Cremnago, considerato vicino alla famiglia di Berlusconi, non rieletto il 25 settembre scorso. C'è anche una new entry 'in quota Fascina': l'avvocato campano (nativo di San Giorgio a Cremano) e neo deputato Tullio Ferrante (alle Infrastrutture), considerato amico della 'quasi moglie' dell'ex presidente del Consiglio. Tre le donne piazzate da Fi, due 'sudiste': la siciliana Matilde Siracusano (ai Rapporti con il Parlamento), e la calabrese Maria Tripodi (agli Esteri), che ha preso il posto di Mangialavori in zona Cesarini. Oltre a Sandra Savino, attuale coordinatrice del Friuli Venezia Giulia (al Mef). Chiusa la squadra (decisiva una telefonata nella tarda serata di ieri tra il presidente di Fi e il premier Meloni) resterebbero, però, ancora forti malumori in Calabria e tra i 'tajaniani' per l'esclusione di Mangialavori e di Barelli, uomo di fiducia del vicepremier e numero due di Fi. Maldipancia, raccontano, anche in Campania, legati alla 'sorpresa' Ferrante.

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