La presidente del Consiglio posta foto con figlia, madre e nonna: "Davvero senza parole". La replica della giornalista: "Mi sembra dimostri volontà di dialogo..."
Giorgia Meloni contro Lilli Gruber. Con un post sui social la presidente del Consiglio ha replicato alla giornalista che a Otto e mezzo su La7 l'ha definita "espressione di una cultura patriarcale".
"Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo - scrive Meloni che accompagna il post con una foto familiare che la ritrae con la figlia Ginevra, la mamma e la nonna - Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione di ieri sera è che io sarei espressione di una cultura patriarcale. Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di 'cultura patriarcale' della mia famiglia. Davvero senza parole".
Il post di Meloni arriva dopo una puntata di Otto e mezzo incentrata sul femminicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne veneta uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato una settimana dopo l'omicidio in Germania. Nel fare una domanda alla scrittrice Carlotta Vagnoli, Gruber ha detto: "C'è strumentalizzazione politica da parte della sinistra di questo femminicidio, il fatto che abbiamo per la prima volta una donna presidente del Consiglio che però ci tiene a essere chiamata il presidente del Consiglio... un mistero della fede per me. Ma sarà anche questo una cultura di destra, patriarcale...".
"Ringrazio Giorgia Meloni per l'attacco che considero una prima dimostrazione della sua volontà di aprire un dialogo costruttivo con la stampa, un esercizio di democrazia al quale lei è poco abituata. Le porte di 'Otto e mezzo' sono sempre aperte", è la replica di Lilli Gruber alla premier. ''Ritengo comunque che sia sempre pericoloso, per il buon funzionamento democratico, quando un/una presidente del Consiglio attacca direttamente la stampa e singoli giornalisti. Per fortuna, il diritto al pensiero libero e critico è ancora ben tutelato dalla nostra Costituzione'', aggiunge.