"Sulla Lombardia vola fango, è un attacco politico e non ha nulla a che vedere con le scelte fatte e i provvedimenti presi. La famosa delibera di ricoverare" pazienti Covid "in luoghi isolati all'interno delle Rsa, come si legge sui giornali, era già stata presa dal Lazio. Credo fosse giusta la sua delibera come credo fosse giusta la mia, ma al governatore del Lazio non si fa nessuna contestazione. Cose del genere sono successe in altre regioni ma nessuno si permette di andare a vedere. Le case di riposo non sono un problema italiano, sono un problema europeo". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Radio Padania Libera. "Quando un virus letale come questo si inserisce dove sono ricoverati soggetti fragili, si rischia un disastro. Tutto questo non viene detto, si cerca di attaccare l'organizzazione lombarda e si cerca di attaccare me come rappresentante di una certa parte politica" afferma Fontana.
Nell'intervista il governatore dice che "è un momento duro. Faccio un passo indietro: se ci lasciassero usare i soldi che abbiamo... E' un anno e mezzo che chiedo a Roma di poter assumere medici e infermieri, non me lo lasciano fare sulla base della finanziaria 2014 che pone un plafond sul personale. Probabilmente avremmo avuto la possibilità di dare risposte migliori e stressare meno medici e infermieri senza chiedere un soldo a Roma: ecco perché ogni giorno l'autonomia diventa sempre più necessaria".
"Prima della riunione con il governo - spiega - abbiamo fatto la riunione con le regioni e abbiamo presentato un documento alla cabina di regia, bisognerà valutare cosa abbiamo scritto. Un discorso importante riguarda la mobilità: al di là di tutte le operazioni per garantire sicurezza ai lavoratori, il problema è il trasporto. Abbiamo fatto alcune proposte, compresa quella di rivedere gli orari di apertura delle singole attività. Abbiamo chiesto attenzione per alcune filiere: cantieri edili, legno, automotive. Abbiamo toccato un altro tema: le riaperture non facciamole in base ai vecchi codici Ateco, ormai superati. Agiamo per cerchi concentrici, apriamo una filiera e controlliamo cosa c'è all'interno di questa filiera. Magari evitiamo che settori vengano penalizzati".
"Abbiamo cercato di affrontare il tema dei bambini, per mettere in condizione i genitori di andare a lavorare, serve sostegno per chi ha bambini piccoli. Ovviamente bisogna favorire lo smart working se si può lavorare da casa. Il governo valuterà le nostre richieste e ci risentiremo nei prossimi giorni per approfondire e definire la situazione. Le regioni possono proporre chiusure, non aperture. Potremmo intervenire solo per irrigidire autorizzazioni governative, ma stiamo cercando di ragionare tutti insieme. Le regioni sono coese, da parte del governo dovrà esserci quindi attenzione" dice Fontana.
"I numeri iniziano a darci ragione, rispettando le regole si uscirà da questa maledetta pandemia. Dobbiamo fare ancora uno sforzo ma siamo vicini. Non pensate che il 4 maggio si tornerà a vivere come accadeva prima del 20 febbraio: bisognerà procedere gradualmente, con qualche piccola rinuncia. Sono convinto che le cose andranno bene, bisogna dire grazie a tutti i lombardi che fino ad oggi hanno lottato". "Tutti insieme abbiamo dato una grande risposta e tutti insieme ne daremo una ancora migliore" conclude Fontana.