La Lega annuncia il ricorso alla Corte Ue dei diritti dell'uomo dopo la decisione della Corte di Cassazione di confermare il sequestro 'rateizzato' dei beni del Carroccio. Ad annunciarlo, il tesoriere del Carroccio, Giulio Centemero. "La Corte di Cassazione, rigettando il ricorso, ha definitivamente avallato la possibilità di sequestrare somme totalmente lecite, considerandole profitto di reato - sottolinea Centemero all'Adnkronos -. I contributi dei cittadini, i proventi delle feste etc si trasformano, per sentenza, in somme da sequestrare senza che vi sia alcun legame con i fatti di reato che vengono contestati ad altri soggetti e a danno della stessa Lega. La violazione è talmente palese che si dovrà ricorrere alla Corte Europea dei diritti dell'uomo per vedere riconosciute le ragioni che non sono solo del partito ma di tutti i cittadini".
I legali del Carroccio, insomma, anche dopo la conferma del sequestro dei 49 milioni di euro continueranno a dare battaglia. "Sul tema del sequestro di somme lecite, il provvedimento è definitivo ma noi ricorreremo alla Corte europea dei diritti dell'uomo - ribadisce l'avvocato Roberto Zingari all'AdnKronos - si legittima il sequestro di provvedimenti assolutamente leciti che sono i contributi degli eletti al proprio partito. Parliamo di tessere, feste, donazioni libere. Oggi viene considerato sequestrabile come profitto illecito del reato mentre è un paradosso non solo a nostro avviso, ma ad ampio avviso".
"Oggi - annota ancora il legale - io rimango senza parole di fronte a una violazione, oltre che della libera possibilità di associarsi e di organizzare un partito, anche del cittadino. La Cassazione non ha visto paradossi evidenti. Pertanto daremo ancora battaglia anche se al punto di vista esecutivo restano le modalità stabilite dalla corte" e dunque continuerà l'accordo sulla 'rateizzazione' del debito della Lega e, se verranno trovati altri fondi, potranno essere equestrati ovunque rinvenuti.