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Europee, Ue spacca in due l'Italia: Nord a favore e Sud contro, l'analisi

L'indagine realizzata da Vis Factor attraverso lo Human Index: "Propensione al voto bassissima, si rischia il minimo storico"

Bandiere Ue - Fotogramma
Bandiere Ue - Fotogramma
06 marzo 2024 | 16.55
LETTURA: 3 minuti

Un'Italia divisa in due, metà a favore dell'Europa, metà contro. È questa l'immagine che emerge dall'analisi realizzata da Vis Factor in vista delle elezioni europee attraverso lo Human Index, il nuovo super indicatore che fa convergere i dati raccolti tramite i sondaggi quantitativi e quelli tramite web e social listening.

Il nuovo indicatore, che non si limita a fotografare il contesto, ma che restituisce anche un'analisi di scenario molto accurata, ha evidenziato come il sentiment nei confronti dell'Unione Europea spacchi letteralmente in due l'Italia. Da un lato le regioni settentrionali, che esprimono un giudizio molto positivo, con un dato al 59% nelle regioni del Nord Est e al 54% in quelle del Nord Ovest. Dall'altro le regioni meridionali, dove il sentiment negativo arriva al 62% nel Sud e al 57% nelle Isole. Prevalentemente positivo (52%), infine, il sentiment nelle regioni del Centro Italia.

Secondo l'analisi, solo il 52% degli italiani è propenso ad andare a votare alle prossime europee. Se il dato venisse confermato i prossimi 8 e 9 giugno, rappresenterebbe il minimo storico per il nostro Paese, dove alle elezioni del 2019 l'affluenza era stata del 56%.

Secondo quanto rilevato dal nuovo indicatore, che ha calcolato il dato prendendo in considerazione la rilevazione effettuata da Emg sulla volontà degli italiani di recarsi alle urne e l'analisi semantica effettuata da Human attraverso le conversazioni sui social network, le persone propense al voto alle prossime europee sono solo il 52%.

"L'Italia negli ultimi vent'anni è stato il Paese europeo in cui si è registrato il calo più forte della partecipazione al voto", spiega Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor. "Se il dato che emerge dall'analisi di Human Index venisse confermato, rappresenterebbe la riprova del fatto che è arrivato il momento che l'Italia si doti di un nuovo sistema di voto al passo con i tempi".

I commenti

"Per noi il risultato minimo alle prossime elezioni europee è rappresentato dai voti che abbiamo preso alle ultime politiche (26%)", commenta Giovanni Donzelli, deputato e responsabile nazionale dell'organizzazione di Fratelli d'Italia, nel corso della presentazione dello Human Index.

"Se stando al Governo, con tutto quello che viene scritto e viene detto contro di noi, riuscissimo a confermare i voti che abbiamo preso alle ultime politiche, per noi sarebbe un successo", ha spiegato Donzelli. "Se gli italiani ci dovessero dare la stessa fiducia vorrebbe dire che stiamo governando molto bene. Se, invece, dovessimo perdere anche solo lo 0,1% dei voti, vorrà dire che dovremo lavorare per recuperarli".

"In politica ho imparato che il risultato ideale è quello di giocare sempre per vincere. Il minimo sindacale per noi è il risultato delle ultime politiche (19%)". Così Marco Furfaro, deputato del Partito democratico e responsabile delle Iniziative politiche, Contrasto alle diseguaglianze e Welfare, durante la presentazione.

"Per un partito che era dato quasi per spacciato e che resta un partito di opposizione, la sfida è quella di diventare il primo partito in Italia", ha aggiunto Furfaro. "Non so se ce le faremo già alle prossime Europee, ma comunque ci stiamo lavorando".

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