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Elezioni politiche 2022, Letta: "Io premier? Se me lo chiedono, lo faccio"

"Colpito da reazione platea Meeting di Rimini su aumento obbligo scolastico"

(Fotogramma)
(Fotogramma)
24 agosto 2022 | 09.09
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"Io premier? Se me lo chiedono, lo faccio". Così Enrico Letta a Rtl 102.5, spiegando che il nome del premier dipenderà dal peso dei partiti e questo si vedrà solo dopo il voto alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.

Quanto al M5S e alle elezioni regionali in Sicilia, "io penso che la delusione Conte l'abbia data soprattutto ai siciliani che hanno partecipato alle primarie. Per motivi incomprensibili si è tradito il patto con i cittadini che hanno votato alle primarie. Penso che ci sia una parola tradita e penso che questo sia un danno". "C'è un levantinismo nella nostra politica che mi preoccupa, per me paga la parola data" ha detto Letta.

Riguardo a Carlo Calenda, quella della vicenda con il leader di Azione è "una pagina voltata. Oggi coalizione che comprende Più Europa che stava con Azione. E' una pagina completamente voltata. Guardo avanti" ha affermato.

Letta ha detto di essere "rimasto colpito" dal fatto che ieri al Meeting di Rimini "la platea non abbia apprezzato la proposta di estensione dell'obbligo scolastico".

Parlando della Flat tax, il segretario del Pd ha poi sottolineato che "estesa a tutti è contro la Costituzione, l'articolo 53 stabilisce che chi più ha deve contribuire di più. Come ha pensato la Flat tax il centrodestra, aiuta i più ricchi. Quello proposto da Salvini è un intervento che aiuta le fasce più ricche della popolazione e ha un costo sociale enorme perché comporta tagli. Inoltre, se il costo del lavoro è più basso si è più invogliati a dare contratti stabili".

Poi, tornando sulla pubblicazione del video sullo stupro, il leader dem ha ribadito che "è stato gravissimo" come lo è il fatto che i social "abbiano ritirato quel video e cancellato i post di Giorgia Meloni, aspirante leader politica del nostro Paese, che si fa cogliere a violare le regole sui diritti delle persone". "Se ci sarà un'indagine? Decidono i giudici. Per me la sanzione a livello di reputazione è immensa. Non si può essere candidato leader di un Paese quando si usano strumenti così abietti". Letta ricorda che Twitter cancellò i post di un altro leader, Donald Trump, "e non è andato a finire bene...".

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