Approvate le liste, ma per il simbolo serve un approfondimento
Il presidente del Pd Stefano Bonaccini ha proposto alla Direzione del Pd di inserire il nome della segretaria Elly Schlein nel simbolo per le prossime elezioni europee. La Direzione ha approvato il dispositivo della riunione di oggi con il via libera alle liste per le europee. Sulla questione del simbolo, il dispositivo dà mandato alla segretaria per un approfondimento. Sul voto sono stati registrati alcuni astenuti, 4 in presenza e altri da remoto.
L'ipotesi di inserire il nome della segretaria nel simbolo alimenta la discussione in ambito dem. "No" secco da Gianni Cuperlo, nel suo intervento in Direzione. "Il nome nel simbolo è per l'elezione monocratica, alle europee bisogna votare Pd", dice il deputato dem che poi si è rivolto alla segretaria ricordandole che lei non è Giorgia Meloni. "Assolutamente no" dice Susanna Camusso. "Sono contraria. Non per Elly, ma per la nostra idea di partito", aggiunge la senatrice.
"Io penso che il nome della segretaria nel simbolo serva, per queste elezioni, a confrontarsi con Giorgia Meloni e a garantire quel valore aggiunto, nella competizione europea, che tutti le riconoscono. Sono sempre stato per una sua pluricandidatura in tutte le circoscrizioni. Perché penso che Elly Schlein sia valore aggiunto per il nostro elettorato e penso che il lavoro che stiamo facendo sia assolutamente positivo: siamo ad un bivio e per questo dobbiamo presentarci uniti a questa sfida", dice Francesco Boccia. "Condivido queste liste, che possono essere ancora rafforzate nelle prossime ore, così come la scelta di inserire solo per le elezioni europee il nome di Elly Schlein nel nostro simbolo", aggiunge.
"Si tratta di una scelta che non potrà non avere ripercussioni sull'esito finale del voto...". Come a ogni tornata elettorale, il giurista ed esperto di simboli Gabriele Maestri ha partecipato al Viminale alla lunga 'maratona' per la presentazione dei contrassegni dei partiti in vista delle europee dell'8 e 9 giugno e, parlando con l'Adnkronos, non ha potuto esimersi dal commentare una svolta significativa per quanto riguarda il Pd.
"Per la prima volta il nome della figura di vertice del Pd potrebbe essere inserito nel contrassegno per le elezioni europee, una competizione che meno di altre si presta a essere personalizzata", osserva Maestri, per il quale "si tratta di una scelta molto delicata, che potrebbe avere ripercussioni nella vita interna del partito e sicuramente sarà considerata nell'analisi del risultato elettorale, che sia soddisfacente o meno per il Pd". L'eventuale presenza del nome Schlein all'interno del simbolo Pd "non è detto che porti voti alle europee, che, ricordiamo, non sono le politiche", dice ancora il giurista autore del libro 'I simboli della discordia'.
Novità in arrivo anche per il M5S, che ha scelto di inserire l'hashtag #pace all'interno del suo logo per la competizione europea. "Un segno rilevante di posizionamento in questa fase ma scelta cromatica forse rivedibile" secondo il giudizio di Maestri. Anche in questo caso si tratta di una 'prima volta': non era mai accaduto, ricorda l'esperto di simboli, che un hashtag comparisse in un contrassegno elettorale.