Il leader della Lega spiega: "Abbiamo 5 anni di lavoro da fare". E su Putin aggiunge: "Va fermato ma con le sanzioni siamo noi in ginocchio non la Russia"
Divisioni con la Meloni al governo? "No, assolutamente, abbiamo 5 anni impegnativi. Poi abbiamo origini e culture diverse ma è un impegno, non vedo l'ora arrivi il 25 settembre in cui per 5 anni saremo giudicati dal nostro lavoro". Lo ha detto Matteo Salvini a radio Capital che sull'ipotesi di Marta Fascina al governo aggiunge: "Non lo so. Berlusconi è stato, è e sarà un grande protagonista della politica, dell'impresa, della cultura dello sport. Poi Forza Italia deciderà chi farà cosa, non penso abbiano il problema di scegliere persone all'altezza".
Parlando della crisi energetica, Salvini ha poi ribadito che "il Pnnr è da aggiornare. Alcune cose vanno attuate subito, come i 300 milioni per piantare 6 milioni di alberi nelle aree metropolitane, quello non ha subito aumenti di materie prime. Ma se la scuola ieri costava 10 e oggi costa 30 non posso fare finta di niente, per serietà devi riaggiornare i conti".
"Il governo italiano è in carica, almeno 30 miliardi deve metterli subito, non fra due mesi, per limitare gli aumenti delle bollette. Con uno scostamento? Certo, preferisco mettere 30 miliardi a debito oggi che non 100 tra due mesi per pagare un milione di cassaintegrati, è l'allarme della Cisl. Mi stupisce la solitudine della Lega nel chiederlo". "Ai segretari degli altri partiti dico, domani ci vediamo a Roma e firmiamo un impegno comune per bloccare immediatamente gli aumenti di luce e gas".
Infine, secondo il leader della Lega "Putin ha torto marcio: ha scatenato una guerra orrenda, ha invaso un Paese, ha riportato morte e distruzione nel continente europeo. Bisogna punirlo, fermarlo, metterlo in ginocchio. Ma le sanzioni sono operative da sette mesi e in ginocchio ci siamo noi e non Putin, e la guerra va avanti".