Il leader dem: "Se vince la destra l'Italia diventa come Polonia e Ungheria"
Azione e Italia Viva "sono partiti politici in competizione aspra con noi, Calenda e Renzi sono due leader politici che questa legislatura l'hanno fatta da eletti del Pd, ma siccome non possono pensare di stare in un partito in cui ci sono anche altri, hanno fatto un'altra scelta. Penso che andranno insieme". Lo dice il segretario del Partito democratico Enrico Letta a Filorosso su Rai3, parlando delle elezioni politiche 2022 in programma il 25 settembre.
Quanto a Salvini e Meloni, "gli italiani sanno che questa destra non è in grado di governare il Paese - afferma il leader dem - noi proponiamo un'alternativa, diciamo mettetevi nelle mani di chi sa governare meglio, per evitare che l'Italia finisca con l'Ungheria, con Orban, con la Polonia".
"I due riferimenti di Meloni e Salvini sono l'Ungheria e la Polonia. Le loro foto - prosegue Letta - sono con Trump, con Orban, con Kaczinsky, con Le Pen. La loro idea di nazionalismo è totalmente il contrario di quella che ha portato all'Italia la vera speranza, il Pnrr, il next generation Ue. Quei soldi da usare per le infrastrutture digitali, la sostenibilità, il Sud. Loro hanno un'idea di Europa che è totalmente diversa da quella che è necessario".
"La nostra campagna elettorale sarà sulle cose, o è di là, Meloni e Salvini, oppure è di qua, e di qua ci siamo solamente noi - scandisce - E' la scelta essenziale, lo dico molto seriamente, dei prossimi 5 anni. Non stupiamoci se poi tra un anno le cose andranno male, o molto male. Questa scelta così netta è quella su cui il Paese si gioca il suo futuro".
Tra gli impegni, "se vinciamo, a fine legislatura, gli insegnanti saranno pagati con una retribuzione che sarà la media di quella degli altri insegnanti europei" dice Letta. "E' una cosa che vorrei fortissimamente per la fine della legislatura, nel 2027. L'Italia è uno dei Paesi che paga gli insegnanti di scuola media o superiore di meno di tutti gli altri. O meglio - precisa - all'inizio della carriera è un pochino meno, poi andando avanti negli altri Paesi lo stipendio cresce, in Italia praticamente resta uguale".
IL SIMBOLO - "Presenteremo giovedì il simbolo, che sarà il simbolo del Pd con qualche modifica" annuncia poi il segretario del Partito democratico. "Ho visto oggi che Forza Italia ha presentato il simbolo, su cui giganteggia Berlusconi. La differenza fondamentale tra la politica a cui penso io e la politica degli altri - prosegue - è che io credo di avere una comunità, di cui io sono il segretario. Dall'altra parte sempre i nomi, per Salvini, per Calenda, per Berlusconi, per la Meloni. No, la gente vota per il Partito democratico, io credo nella comunità, credo a questa idea".
"La comunità del Pd è con i nostri candidati, donne, giovani, e i candidati dei partiti con cui abbiamo deciso di fare le liste insieme. Voglio citare Roberto Speranza e Articolo 1, i cattolici di Demos, i socialisti, il movimento dei Repubblicani europei".
LA REPLICA DI CALENDA - A stretto giro la replica su Twitter di Carlo Calenda con riferimento alla frase "Calenda e Renzi non possono pensare di stare in un partito in cui ci sono anche altri". "Questo di attribuire le decisioni ai caratteri è un modo infantile che non ho usato con te. Allora potrei rispondere che Letta è talmente irresoluto che non sa fare una scelta - afferma il leader di Azione - Ma tutto ciò porterebbe il dibattito al livello quinta elementare. Credo che più semplicemente la tua scuola politica è tenere tutti dentro, la mia cercare di fare scelte nette. Cerca di parlare di politica non di caratteri. Non è serio, non è maturo. Buona strada". Poi Calenda aggiunge: "Ps anche perché venite da una tragica esperienza di inossidabile alleanza con i 5S sulla quale non vi ho ancora sentito dire una parola di autocritica".