Il microbiologo sarà capolista in Europa per i dem. I commenti dei colleghi scienziati
"Sono onoratissimo di essere stato candidato dal Partito democratico". Così all'Adnkronos Salute Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, commenta la sua candidatura alle elezioni politiche. Il microbiologo sarà capolista in Europa per i dem. "Perché il Pd? Perché mi riconosco sicuramente nei valori e ideali di impegno sociale. Non ho esitazioni, anzi posso tranquillamente confessare che sono iscritto al Pd a Londra ormai da diversi anni, credo dal 2015-2016", spiega ancora Crisanti.
Il microbiologo chiarisce il retroscena della sua candidatura: "Non è che mi corteggiassero da tempo. E' stato il risultato di una reciproca stima e fiducia, tutto qui - afferma -. Non è che c'è stata una telefonata. Io conosco tante persone, ho partecipato a tantissimi convegni del Pd, a tantissime Feste dell'Unità. Alla fine ci sono delle persone che ti apprezzano e ti segnalano. Succede così, è un processo di cooptazione che non avviene da un momento all'altro. Nel mio caso è stato il circolo del Pd di Londra che mi ha proposto. E poi la proposta è stata esaminata a livello nazionale".
Come si vedrebbe Crisanti se venisse eletto? "Innanzitutto mi candido in Europa e voglio in qualche modo anche fare mie le esigenze degli italiani all'estero, che hanno diverse problematiche tra cui anche quella di una sottorappresentazione drammatica che va corretta. Un voto degli italiani in Italia vale dieci volte un voto degli italiani all'estero, in termini di senatori e deputati che vengono eletti", sottolinea il virologo. Gli italiani all'estero, continua, "hanno dei servizi consolari anagrafici da terzo mondo e questa è una cosa che va corretta, hanno dei problemi di fiscalità importanti da risolvere, hanno dei problemi importanti di rientro e anche di identificazione culturale. Molti dei figli di queste persone, nati all'estero, non parlano italiano. Ci sono tutta una serie di problemi da risolvere".
"Io - continua - non mi vedo come ministro della Salute per una ragione molto semplice: prima bisogna che io vinca il seggio. Secondo punto: bisogna che la coalizione vinca le elezioni e questo sicuramente è l'impegno a breve termine. Al resto non ci penso. Credo comunque una cosa, ne sono convinto: le esperienze passate hanno dimostrato come la politica debba fare ricorso ai tecnici, siano essi di natura scientifica, politica economica e così via", questo il punto di partenza per Andrea Crisanti, che spiega all'Adnkronos Salute la sua visione politica. Una visione che vede anche i tecnici impegnati in prima linea. "Penso inoltre - aggiunge - che qualsiasi decisione tecnica, pur basata su dati inoppugnabili, non sia socialmente neutrale. E penso che sia giunto il momento che i tecnici si cerchino i voti".
"Chi me lo fa fare? Quando sento il telefono che squilla e il citofono che suona, in contemporanea e senza sosta, me lo chiedo anch'io - sorride - Ma ritengo che l'Italia, mai come in questo momento, abbia bisogno di contributi tecnici e scientifici per risolvere una crisi che si sovrappone a vari livelli: economico, sanitario, ecologico".
Crisanti non teme le polemiche né gli attacchi di chi proverà ad accusarlo di aver sfruttato l'onda della visibilità acquisita durante la pandemia di Covid. "Io non ho sfruttato assolutamente nulla - sostiene ancora lo scienziato all'Adnkronos Salute -. Ho preso sempre posizioni che in qualche modo riflettevano la mia personale convinzione, mi sono trovato sia in contrasto con la destra che con la sinistra. Il mio unico punto di riferimento è la mia integrità professionale".
Crisanti ha scelto di correre col Pd perché spiega di riconoscersi nei valori che caratterizzano questa formazione politica. "Mai preso in considerazione le proposte di nessun altro. Magari ci può essere stata qualche allusione" da altre forze in passato, "ma ho sempre fatto capire di non essere interessato", afferma. Il microbiologo 67enne è finito sotto i riflettori fin dall'inizio della pandemia. Ha pubblicato sulla rivista 'Nature' uno dei primi studi su Covid: lo studio su Vo' Euganeo, il comune in provincia di Padova che nel 2020 registrò la prima vittima del virus e fu una delle prime zone rosse d'Italia. In quella ricerca Crisanti chiarì, fra le altre cose, il ruolo degli asintomatici nella trasmissione di Sars-CoV-2.
L'esperto è noto anche per i suoi lavori sulle zanzare che trasmettono la malaria e oggi il suo gruppo ha diversi studi in cantiere, compreso uno finalizzato allo sviluppo di un nuovo vaccino anti-Covid che sia utilizzabile in Paesi in via di sviluppo. "Che fine faranno le mie ricerche? Io penso che il successo di un dirigente, dopo che è stato in un posto per tanto tempo si misuri con l'inutilità della sua presenza", evidenzia. Da quando è stata ufficializzata la sua candidatura, i telefoni non smettono di squillare. "Ma perché poi - si chiede sorridendo - non è mica una notizia bomba". Al suo fianco nella nuova avventura avrà tutta la famiglia: "Certo che sono con me - assicura -. Sono sposato da circa 35 anni, ho un figlio di 23 anni e sono sicuro che veramente ci uniscono valori di solidarietà sociale e di impegno politico". Ma, ammette, la prima reazione, quando ha comunicato la scelta di correre alle elezioni politiche in arrivo, è stata una battuta: "Mia moglie mi ha detto: 'non ti bastavano tutte le cose che avevi da fare?'".
I COMMENTI DEI COLLEGHI - "Ad Andrea Crisanti auguro ogni successo. E qui mi fermo". Così all'Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, commenta con una battuta la candidatura del virologo. "Io sono tranquillamente sul lago a scrivere il mio libro sull'influenza", aggiunge Galli
"Ho visto che Andrea Crisanti e Pier Luigi Lopalco si sono candidati. E' una scelta rispettabile e anche utile per la comunità. Per loro c'è un problema anagrafico, entrambi credo che siano vicini alla pensione e fanno una scelta per il futuro. Hanno fatto tanto per la scienza e ora potranno portare quello che hanno fatto in Parlamento", il commento all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
"Sarà sicuramente utile in Parlamento per la lotta alla pandemia". Così all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e professore di igiene all'università Cattolica.
"Quella di candidarsi in politica è sempre una scelta personale. Quindi è difficile esprimere un giudizio su un collega come Andrea Crisanti. Certo, occorre fare attenzione perché scelte del genere, in un momento importante della pandemia, potrebbero essere vissute da qualcuno con un pizzico di dietrologia. Il professor Crisanti è una persona di qualità, certo fa strano la sua candidatura con Pd quando è spesso stato critico con le scelte del Governo sulle misure contro il Covid". Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
"Sono sempre contento quando un collega scende in politica, indipendentemente dallo schieramento. Credo che sia sempre un valore aggiunto. Crisanti ha dato molto in questi due anni e mezzo, senz'altro può rappresentare un valore aggiunto e ne beneficerà indirettamente la sanità. E' un professore universitario, ha una larga esperienza clinica: è un esponente della società civile che aggiungerà qualcosa in futuro, indipendentemente dallo schieramento politico". Così il sottosegretario alla Salute Perpaolo Sileri commenta a 'Coffee Break' su La 7.